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Papa Francesco apre alle unioni civili: «Ha dimostrato di essere libero rispetto all’arretratezza della chiesa»

Il commento della 26enne fermana Caterina Baffoni che vive a Milano, dove lavora per la Gazzetta dello Sport, insieme alla compagna Erika. «Purtroppo in determinati ambiti lavorativi e sociali c’è ancora questa visione del "diverso"; finché qualcuno sentirà il bisogno di parlarne è perché il problema sussiste»

«Papa Francesco ha dimostrato di essere libero come ha già fatto in passato riguardo ad altri temi che sono sempre stati dei tabù per la Chiesa; che lo abbia fatto credo sia è una grande conquista per la nostra società». Caterina Baffoni, 26 anni, originaria di Fermo, vive a Milano e lavora per la Gazzetta dello Sport dopo che è risultata vincitrice di una borsa di studio. Vive con la sua compagna Erika nel capoluogo meneghino e dopo la gavetta in varie redazioni sportive italiane spera che, a livello lavorativo, questa sia l’occasione della vita.

Alcuni giorni fa, durante la presentazione del documentario Francesco del regista Evgeny Afineevsky, il pontefice ha aperto alle unioni omosessuali anche se non si è fatta attendere, dopo le esternazioni del Santo Padre, una nota della Santa Sede che ha voluto puntualizzare in merito alla vicenda.

Nella nota infatti viene sottolineato che «oltre un anno fa, rilasciando un’intervista, papa Francesco rispose a due domande distinte in due momenti diversi che, nel suddetto documentario, sono state redatte e pubblicate come una sola risposta senza la dovuta contestualizzazione, il che ha generato confusione». La nota della Santa Sede conclude dicendo che «è evidente che Papa Francesco si sia riferito a determinate disposizioni statali, non certo alla dottrina della Chiesa, numerose volte ribadita nel corso degli anni».

«Sono una persona credente e penso che il Santo Padre abbia in realtà detto liberamente quello che pensava riguardo a un tema tabù per la Chiesa la quale ha dovuto “attutire” l’ennesimo colpo del pontefice che non è nuovo a esternazioni che vanno controcorrente rispetto ad alcuni preconcetti – ha spiegato Baffoni -. Papa Francesco è umile, diretto e lo ha dimostrato parlando con la massima serenità. La chiesa invece credo che su molti temi sia arretrata e, spesso, politicizzata anche perché è lo stesso Vangelo a non marcare affatto la distinzione di unione tra persone dello stesso sesso».

«Il papa con le sue esternazioni ha scardinato vecchie congetture e grettezze mentali spingendosi oltre su tantissime cose – ha continuato la giovane fermana -. Nel caso in cui dovesse ritrattare ciò che ha detto sono certa che lo farà perché qualcuno glielo ha imposto e non perché lo pensa davvero; il pontefice ha sempre dimostrato di essere un uomo libero nel pensiero e ciò che ha detto rappresenta una svolta nella nostra comunità».

Pochi giorni fa la Camera ha inoltre approvato la legge Zan per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. «Un grande passo in avanti contro le discriminazioni, l’odio e le violenze – ha commentato Baffoni -. Un immenso traguardo per l’Italia e mi sembra paradossale che qualcuno possa protestare o essere contrario a una legge che tutela le persone; vedere persone manifestare contro qualcosa che le tocca minimamente credo sia assurdo».

«Mi ritengo una persona fortunata perché non mi faccio problemi a esternare l’amore verso la mia compagna in pubblico – ha concluso la 26enne di Fermo -. Purtroppo però in determinati ambiti lavorativi e sociali c’è ancora la visione negativa del “diverso”; credo che finché qualcuno sentirà il bisogno di parlarne è perché il problema sussiste. Sarebbe bello che fosse il contrario».