LORETO – Si è aperto e si è chiuso con le immagini degli abbracci, dei sorrisi e delle strette di mano delle passate edizioni il 42° Pellegrinaggio Macerata-Loreto di ieri sera. Un contatto fisico che quest’anno è mancato moltissimo ma che c’è stato comunque, spiritualmente e virtualmente, tra i tantissimi che hanno seguito la diretta.
Non è mancata nemmeno la telefonata di Papa Francesco – l’ottava (dal 2013) – per salutare tutti i «pellegrini virtuali» che quest’anno hanno preso parte all’appuntamento che, dopo la benedizione della fiaccola a Macerata da parte del vescovo Nazzareno Marconi, si è svolto nella Santa Casa di Loreto con una cerimonia senza precedenti.
«Santo Padre qui c’è il popolo dei giovani sparsi in tutto il mondo e accompagnati dagli adulti; a guidarci l’ardente arcivescovo Fabio Dal Cin»: le parole di saluto di monsignor Giancarlo Vecerrica. «È bravo quel ragazzo è?»: ha risposto Papa Francesco strappando un sorriso alle venti persone che hanno percorso il sagrato della Santa Casa e si sono riunite all’esterno prima dell’ingresso per ascoltare la benedizione del Santo Padre. «Lei mi dica quando devo incominciare». «Adesso, anche adesso» ha risposto monsignor Vecerrica.
«Caro monsignore, cari pellegrini virtuali, cari ragazzi e ragazze, uomini e donne, tutti voi che avete in questo momento il cuore nella Madonna di Loreto, la Madre della speranza – ha detto Papa Francesco -. La Madre che ci aiuta a guardare oltre. In questi momenti tanto difficili che abbiamo vissuto abbiamo bisogno di guardare oltre con speranza. Vi sono vicino in questo pellegrinaggio virtuale e prego con voi e per voi e voi pregate per me. Abbiate coraggio. I tempi che si avvicinano dopo questa pandemia non saranno facili ma con il coraggio, la fede, la speranza potremo andare avanti. Chiedete alla Madonna questo coraggio; io sono con voi, pregando». Il Santo Padre si è congedato ringraziando tutti quelli che «collaborano a questo pellegrinaggio virtuale. Che il Signore vi benedica, la Madonna vi custodisca e adesso vi do la benedizione e per favore pregate per me, non dimenticatevi». «Con il coraggio che ci ha dato andremo avanti sempre; siamo i pellegrini di Papa Francesco» ha detto monsignor Vecerrica. «No della Madonna» ha replicato il Santo Padre.
La parola poi al presidente del Comitato del Pellegrinaggio Ermanno Calzolaio. «Il fatto di doverci fermare tutti ci ha spinto a riflettere su chi siamo, dove viviamo e il perché di tanta sofferenza. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti. Stasera è un’occasione per non voltare la faccia davanti al nostro bisogno e imparare dalla Madonna a dire sì al mistero che ci raggiunge nelle circostanze del vivere».
Una volta all’interno della Basilica, dopo le testimonianze, i momenti di preghiera e le intenzioni consegnate dai due studenti ai piedi di Maria, monsignor Vecerrica ha concluso le celebrazioni. «Vi propongo di cominciare ogni giorno guardando Maria mentre preghiamo l’angelus: è questo il nostro contributo alla ripartenza. Vi saluto con l’augurio che la Santa Casa di Loreto, dove tutto ebbe inizio, ospiti la vostra gioia come la mia. Un grazie immenso a Papa Francesco; che la sua telefonata diventi una nostra luce e guida con il mandato di coraggio che ci ha donato».
Il saluto e la benedizione finali all’arcivescovo Fabio Dal Cin. «Penso che un grazie lo dobbiamo dire a monsignor Giancarlo che con entusiasmo, da 42 anni, ci contagia in questa bellissima esperienza di fede. Quest’anno si è riposato per riprendere il passo più spedito nel prossimo appuntamento. Abbandoniamoci al signore come Maria; che essa ci aiuti ad affidarci al disegno di Dio».