Comosci in aumento, questo è il verdetto del nono censimento autunnale svolto nel Parco nazionale dei Monti Sibillini il 25 ed il 31 ottobre scorsi.
Il ripopolamento è iniziato nel 2008, quando i primi individui sono stati rilasciati in natura. Fino al 2014 si sono registrati circa 31 camosci presenti nel Parco, ma il numero è cresciuto di anno in anno, raggiungendo oggi, secondo le stime complessive del monitoraggio annuale, il numero di 150 esemplari.
La colonia è per lo più concentrata sull’area del Monte Bove dove, evidentemente, il camoscio ha trovato un habitat idoneo per consentire un ulteriore sviluppo del gruppo. Il censimento è stato effettuato dai tecnici faunisti, in collaborazione con il Reparto Carabinieri del Parco e la partecipazione di un totale di 26 volontari, e segnala una ripresa delle attività del territorio del Parco, duramente colpito dai gravi eventi sismici del 2016.
L’attività rientra nel progetto di interesse comunitario per la conservazione dei mammiferi dell’Appennino centrale, realizzato in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello del Gran Sasso e Monti della Laga, nell’ambito della direttiva “biodiversità” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.