OSIMO – Ambra Guzzini, arrestata nel dicembre 2016 per alcuni furti ha patteggiato una condanna ad un anno e due mesi con pena sospesa. La donna subito dopo il fermo aveva confessato ai Carabinieri di aver agito per procurarsi il denaro necessario a comprare la droga, manifestando una difficile situazione di disagio sociale e personale. A carico della 35enne l’accusa di rapina in concorso con il tunisino Saidi Housine, suo compagno all’epoca dei fatti, in diversi esercizi commerciali e abitazioni private. Ad essere presi di mira dalla coppia sono stati il Bar Polo, la tabaccheria di Via Battisti ad Osimo, quella dell’Ipersymply di Villa Musone e due abitazioni a Porto Recanati. La pena è stata sospesa dal giudice del tribunale di Pesaro perché la donna era incensurata. Con il patteggiamento si chiude una stagione difficile della Guzzini che oggi è tornata a casa dalle sue bambine, seguita da uno psicologo e impegnata in un percorso di riscatto dalla tossicodipendenza. Ambra è la sorella di Amos, il bambino che nel 1997, a soli 7 anni, morì cadendo in un dirupo ad Offagna. Un lutto che mandò in frantumi la famiglia e porta con se strascichi molto pesanti. Non da ultimo quello per il risarcimento dei danni sancito dal tribunale civile di Ancona lo scorso anno a favore degli eredi Guzzini e per il quale il Comune di Offagna, non avendo a bilancio i 2 milioni necessari, è andato in dissesto finanziario. Al momento dell’arresto la giovane disse alle forze dell’ordine: «Grazie, non ce l’avrei mai fatta, mi avete salvata».
Patteggia un anno di pena dopo aver amesso furti e rapine
La vicenda è quella di Ambra Guzzini che era stata arrestata lo scorso mese di dicembre. Per lei l'accusa di aver messo a segno alcune rapine in concorso con il compagno tunisino