PESARO – Un patto per la sicurezza per Pesaro. Controllo, nuova questura, collaboratori di giustizia. Questi i temi affrontati nella sede della Prefettura di Pesaro dal sottosegretario all’Interno Matteo Mauri.
Mauri è partito dal fatto che «il numero dei delitti nella provincia di Pesaro Urbino è in calo: dal 2014 al 2019, abbiamo registrato un -20%. Le rapine scendono del 34% ed i furti calano del 40%. Questo significa che la società negli ultimi anni è più sicura. E di conseguenza occorre superare la logica del senso di insicurezza apparente che non ha alcun legame con la realtà».
Il patto firmato assieme al Prefetto Vittorio Lapolla affiancato dal presidente della Regione Luca Ceriscioli e il presidente dell’Unione Pian del Bruscolo Palmiro Ucchielli, prevede una cabina di regia, istituita in prefettura e guarda a una serie di politiche e azioni congiunte. Tra cui tutela della legalità, promozione del decoro urbano, prevenzione contro la microcriminalità e lo spaccio di stupefacenti, individuazione delle aree da sottoporre a particolare tutela. Ma anche contrasto dell’abusivismo commerciale, sicurezza delle manifestazioni pubbliche, tutela degli anziani, governo e monitoraggio della movida, inclusione e solidarietà sociale, potenziamento dei collegamenti tra sale operative e realizzazione della nuova Questura.
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha detto: «Bene il calo dei reati. Ora grande attenzione e guardia alta. E avanti sulla nuova Questura, perché è uno dei cantieri che può partire presto. Abbiamo già ottenuto sei milioni e 200mila euro. Il progetto è stato aggiornato. E con le nuove regole del decreto semplificazione il cantiere può davvero avere tempi di partenza più rapidi rispetto al passato».
Il sindaco reputa «molto importante» il trend decrescente dei reati, fotografato da Mauri: «Dimostra il grande lavoro delle forze dell’ordine e la collaborazione con gli enti locali, ulteriormente rafforzata dal patto odierno». Ma avverte: «Ora dobbiamo guardare avanti mantenendo la guardia alta: perché a volte la vicinanza con la Romagna, che in estate decuplica la popolazione, ci mette davanti a problemi legati alla criminalità. Che in un momento di crisi economica come questo può trovare la volontà di andare in territori che fino ad oggi hanno avuto la forza di respingerla».
Altro tema sempre caldo dopo l’omicidio di Natale di due anni fa di un collaboratore di Giustiza. Ricci ha detto che «le Marche, proprio perché tra le realtà più sicure, hanno un’alta concentrazione di collaboratori di giustizia. Anche su questo non bisogna esagerare».
Mauri ha replicato che «c’è una distribuzione abbastanza equilibrata. Ma sicuramente ci vuole attenzione per evitare che indirettamente possano incidere in qualche modo su relazioni e rapporti».
Il sindaco ha ricordato l’impegno negli anni del Comune su illuminazione pubblica e videosorveglianza. Poi ha affrontato il capitolo Miralfiore e area intorno alla stazione: «Zona dove la microcriminalità è più sentita, con fenomeni di spaccio e scippi. È l’area che va presidiata di più. Il parco è bellissimo e stiamo cercando di farlo vivere, anche con le recenti iniziative legate a teatro e danza». Il protocollo, secondo il sindaco, «ci rafforza anche alla vigilia di un autunno che presenta tante incertezze di carattere sociale e occupazionale. Non sappiamo se il virus tornerà: più le istituzioni collaborano e meglio è. Con il prefetto e le forze dell’ordine c’è una sinergia straordinaria».
Nel patto è rimarcata anche «l’ampia collaborazione» tra polizia locale e forze di polizia.