CERRETO D’ESI – Il Partito Democratico di Cerreto D’Esi all’attacco del silenzio del sindaco, Giovanni Porcarelli, sul rischio incompiuta del progetto Quadrilatero, con annessa realizzazione della Pedemontana delle Marche. Attacco che si estende anche alle opposizioni consiliari.
«Chi ha seguito le cronache estive avrà ben presente che, tra tutti i fatti, quello che più ha destato preoccupazione fra i cittadini è il possibile fermo dei lavori per la realizzazione del progetto Quadrilatero. Le prime avvisaglie di pericolo per la realizzazione degli assi viari Ancona – Perugia e Pedemontana sono venuti dal sindacato. Le associazioni di categoria, infatti, informavano istituzioni e opinione pubblica del possibile licenziamento collettivo di 50 operai entro la fine di agosto attualmente impegnati nella realizzazione delle opere», ripercorre le tappe il segretario della sezione Democrat di Cerreto D’Esi, Angelo Cola.
In seguito, «sono circolate notizie di possibile crisi finanziaria della ditta Astaldi, voci rafforzate da un andamento in borsa del titolo non molto brillante, fino all’ipotesi di ingresso nel capitale di un socio cinese. La Astaldi, da parte sua, ha più volte sottolineato come il mancato finanziamento delle opere e la non convocazione del Cipe sia la vera ragione dei ritardi».
Insomma, una situazione complessa che desta preoccupazione in tutto il territorio montano: i Comuni interessati, dopo i disagi, dovrebbero sopportare la beffa di una grande incompiuta. «Alla luce di questa deprecabile eventualità, i Sindaci interessati, le forze politiche, i Consigli comunali e la Regione si sono messi in moto al fine di sollecitare il Governo e gli enti preposti per porre fine a tale situazione. Purtroppo, non molta nebbia si è diradata e ancora non si è riunito il Cipe al quale è demandato il compito di impegnare i fondi stanziati. Manca anche una forte e chiara posizione del Governo, ma su questo non voglio soffermarmi. Voglio invece sottolineare l’assordante silenzio del Comune di Cerreto D’Esi, non solo della maggioranza, ma di tutto il Consiglio comprese le opposizioni», attacca Cola.
Cerreto D’Esi, per quanto riguarda il tratto della Pedemontana, «è quello che più ha sofferto stravolgimenti nel proprio territorio. Espropri, modificazione d’uso di vasti terreni, opere di scasso, anche in alveo di fiumi e torrenti, modifiche strutturali al paesaggio agricolo. Proprio noi, quelli che più hanno sofferto, siamo rimasti nell’assoluto silenzio. Ma vogliamo veramente, dopo lo scempio, tenerci come ricordo solo quello? Come è possibile un Comune che rimane silente su un problema di così vasta intensità? Vorrei chiedere a tutti se per favore, dato che vi vantate del titolo di Consigliere comunale, se vi degnate di approvare una mozione, fare un appello o qualunque altra cosa, ma fate», l’appello finale.