FABRIANO – Venti ore di servizio di Pediatria da assegnare a metà tra l’ospedale Engles Profili di Fabriano e l’ospedale di comunità Sant’Antonio Abate di Sassoferrato. A darne notizia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini, a seguito della presentazione di un’apposita interrogazione discussa durante l’ultima seduta del consiglio regionale delle Marche.
I fatti
Attualmente, l’attività di Pediatria all’interno del presidio ospedaliero di Fabriano lavora da lunedì a venerdì con orario ambulatoriale, 12 ore. «I genitori sono costretti a spostarsi per decine di chilometri, verso Jesi o in Umbria, e questo stato di cose va avanti da davvero troppo tempo. Bisogna riportare il prima possibile la copertura del servizio a 24 ore, e per farlo serve nuovo personale, il reparto non ha abbastanza organico», ha ricordato la consigliera Lupini.
Replicando all’interrogazione, l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha sottolineato la difficoltà a trovare pediatri di libera scelta, preannunciando un nuovo bando per il prossimo 15 dicembre: sarebbero disponibili 20 ore, suddivise a metà tra Sassoferrato e Fabriano, ma rimane il problema di rendere attrattivo il territorio per questi professionisti. «È fondamentale potenziare il servizio di Pediatria nell’area montana, e le difficoltà che si riscontrano ad attirare professionisti sono uno specchio di quelle che i cittadini tutti i giorni fronteggiano nel lavorare e spostarsi sul nostro territorio, tra i cantieri della SS. 76 che speriamo presto arrivino a una svolta e il blocco della Berbentina verso Sassoferrato», è il commento della consigliera regionale Simona Lupini, che promette di continuare a monitorare la situazione e stimolare la Regione.
«Do atto all’assessore e all’Area Vasta dei tentativi di intervenire su questa difficile situazione: dobbiamo garantire a tutte le bambine e i bambini del nostro territorio il diritto alla salute, cerchiamo di interrogarci su quali incentivi si possano offrire ai professionisti per tornare a lavorare nell’area montana», ha concluso Simona Lupini.