LORETO – In una piazza San Pietro gremita, ieri, mercoledì 7 giugno, papa Francesco ha benedetto la fiaccola della pace del 39esimo pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto in programma sabato 10 giugno.
Il professor Ermanno Calzolaio, presidente del comitato organizzatore, ha comunicato al Santo Padre la vicinanza della fiaccola e di tutto il popolo del pellegrinaggio al dramma delle zone terremotate e lo ha ringraziato per la sua testimonianza. Papa Francesco ha risposto con gli stessi sentimenti di stima nei confronti dell’iniziativa maceratese, rivolgendosi poi al fondatore monsignor Giancarlo Vecerrica, ideatore del cammino e vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica: «Mi raccomando, il giorno dopo si riposi!». Monsignor Vecerrica ha risposto: «Grazie della Sua vicinanza Santo Padre. Lei è un grande Papa, il Papa dei giovani e dei poveri. Pregheremo per Lei durante il cammino».
Il Papa si è intrattenuto a dialogare con don Luigi Traini, voce del cammino notturno, sul significato della preghiera, tema della catechesi dell’Udienza di ieri e motore di tutto il pellegrinaggio: «La preghiera – ha affermato il Santo Padre – è davvero contagiosa». Nel frattempo gli atleti della fiaccola erano già pronti a iniziare il cammino verso lo stadio Helvia Recina di Macerata, il cui arrivo è previsto per sabato, con la tradizionale accensione del braciere che darà inizio alla Santa Messa, dopo un percorso di circa 300 chilometri.
Quest‘anno la fiaccola della pace incontrerà le popolazioni del Centro Italia colpite dai terremoti dell‘agosto e dell‘ottobre 2016, che tante vittime, crolli e crisi hanno provocato nei territori di Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche. Era già accaduto nel 1998, quando la fiaccola si fermò ad Assisi, Foligno, Colfiorito, Serravalle del Chienti, dopo il terremoto del settembre 1997, e ancora a L’Aquila negli anni 2009 e 2010. «Il percorso della fiaccola di quest’anno – ci anticipa Paolo Cesanelli, responsabile per il comitato pellegrinaggio della fiaccola della pace – raggiungerà come prima tappa il monastero delle trappiste di Vitorchiano. Ci riuniremo tutti in preghiera con le monache, ricordando le vittime dei terremoti e affidando alla Madonna le famiglie che vivono nel dolore perché la speranza alberghi nei loro cuori».
Dopo la tradizionale tappa di mercoledì 7 a Terni, oggi, la Fiaccola entra nel cuore delle zone del sisma con la tappa centrale ad Amatrice. I podisti della fiaccola vengono accolti da monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, che celebrerà per loro la Santa Messa. Venerdì 9 giugno si attraverserà il versante umbro-marchigiano del terremoto passando per Norcia, Preci, Pieve Torina, Camerino, con arrivo a San Severino Marche. Sabato 10 giugno, infine la fiaccola riprenderà l‘abituale percorso con la tappa intermedia di Osimo alla basilica di San Giuseppe da Copertino per giungere allo stadio di Macerata, dove si accenderà il tradizionale tripode prima della Santa Messa celebrata dal cardinale Kevin Farrell. «Tutta la carovana dei podisti della fiaccola – conclude Cesanelli –, un’ottantina tra podisti provenienti da varie regioni d’Italia, in particolare umbri, marchigiani e pugliesi con al seguito un camper e due pulmini, sarà come di consueto scortata da agenti della Polizia Stradale per tutti i 300 chilometri del percorso».