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Comune di Jesi escluso dal processo Banca Marche, le perplessità dell’amministrazione Bacci

Il Municipio si era costituito parte civile affinché venisse riconosciuto il danno all’immagine, il danno da perdita di chances ed il danno alla economia locale a seguito del default dell'istituto di credito

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci
Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci

JESI – Comune di Jesi escluso dal processo Banca Marche. Su spinta del sindaco Massimo Bacci, il municipio si era costituito parte civile nella causa intentata contro l’istituto di credito affinché venisse riconosciuto il danno all’immagine, il danno da perdita di chances ed il danno alla economia locale a seguito del default. Ma il Tribunale di Ancona, a differenza del Gup, non ha ritenuto di doverlo ammettere.

«Non essendovi precedenti, stante la peculiarità ed unicità della vicenda Banche – evidenzia il Comune -, si è trattato di un precedente giudiziario molto importante a livello nazionale. Il Tribunale di Ancona, come è nelle sue prerogative, ha ritenuto che i reati contestati non abbiano collegamento diretto con i danni lamentati e su tale presupposto ha ritenuto, dopo due anni ed in contrasto con il provvedimento del GUP, di escludere il Comune di Jesi dal novero delle Parti Civili».

Banca Marche

Massimo rispetto per la decisione, insomma, ma non senza perplessità. «Ovviamente – chiariscono da piazza Indipendenza – non si condivide l’impostazione data dal Tribunale che, senza entrare nel merito specifico, ha connotazioni di originalità anche con riferimento alla giurisprudenza formatasi in questi due anni.
Non ci si riferisce ovviamente soltanto alla decisione del GUP di Ancona, ma anche ad analoga ordinanza del Tribunale di Arezzo del 3/5/2019 che ha ammesso la costituzione di Parte Civile del Comune di Arezzo che si basava, anch’essa, sul danno all’immagine e sulla perdita di chances. Ritenendo inutile, oltre che inopportuna, qualsiasi valutazione sulla omologa ordinanza del Tribunale  di Ancona, non ci si può però esimere dal manifestare perplessità su  tale decisione che finisce per creare ulteriore confusione in una situazione già molto complessa, oltre che incidere negativamente sulla tutela dei diritti dell’intera collettività rappresentata dal comune di Jesi».

«Oggi, che stiamo iniziando davvero a elaborare quanto ha pesato la perdita di una banca del territorio, ne vediamo concretamente le ripercussioni – commenta il sindaco Bacci -. Ho sempre paragonato questa vicenda a uno tsunami, che ha letteralmente messo in ginocchio l’economia e le attività produttive della regione. Ne pagheremo le conseguenze anche nei prossimi anni, a prescindere dall’acquisizione della ex banca Marche da parte del gruppo Ubi Banca».