PESARO – L’estate è iniziata, ma c’è già un dato che suona come un campanello d’allarme. Dei 45 alberghi in città solo 10 sono aperti. Questo la dice lunga sui riflessi che l’emergenza sanitaria e la crisi economica per il covid, sta generando sul turismo.
Gli albergatori e il Comune stanno lanciando due campagne di promozione della città, ma il momento non è semplice, come spiega Fabrizio Oliva, presidente dell’Apa Hotels, sigla che riunisce gli operatori delle strutture ricettive.
«In questo momento solo 10 alberghi su 45 sono aperti sul lungomare. Gli altri apriranno il prossimo fine settimana, altri ancora tra il 4 luglio e l’11 luglio. La stagione balneare sarebbe già iniziata ma al momento c’è molta incertezza. E nella prima decade di luglio sapremo se qualche albergatore resterà chiuso: parliamo di 6-7 strutture. Del resto in questa fase c’è chi si fa due conti in tasca e potrebbe non essere conveniente aprire. Tanti stanno rinviando di settimana in settimana l’apertura».
Una situazione difficile tanto che si marcia a vista: «Ad oggi abbiamo una occupazione delle camere troppo bassa, siamo al 30% dell’occupazione e per noi le spese sono aumentate nella gestione della sanificazione e tutto quello che serve per poter garantire sicurezza. C’è chi sta lavorando con 4 o 5 camere. Luglio sarà un mese difficile, le prenotazioni sono scarse. Ad agosto invece abbiamo molte richieste, in parte grazie al Rossini Opera Festival, ma siamo in attesa di conferme. Il rischio è che il fatturato possa calare del 60% complessivamente in questa stagione, con tutto quello che ne consegue in termini occupazionali e di gestione delle strutture».
C’è un altro dato che spaventa, ovvero i «prezzi delle camere – spiega Oliva -. Abbiamo più costi ma c’è necessità di vendere, e qualcuno vende una doppia in tre stelle a 28 euro o a 40 euro se si tratta di un 4 stelle. Non è facile trovare un equilibrio. Serve però promozione, non si possono svendere le camere».
Pesaro è stata vista a livello nazionale tra le province più colpite dall’emergenza. Oliva lo sa bene: «Nell’immaginario siamo tra le realtà che hanno dovuto fronteggiare la crisi sanitaria. È come se avessimo avuto la peste, questo per via di tante dichiarazioni di autorità sanitarie. Ne paghiamo lo scotto, per questo è importante ora fare promozione. Il Comune sta facendo una campagna legata agli spazi e noi albergatori la integreremo con altri spot in cui presentiamo la vita del 2020 come quella del 2019. Aspettiamo i turisti, lanciando un messaggio positivo».