Pesaro

Pesaro, 200 precari della sanità in protesta: tre sit-in davanti agli ospedali

I sindacati chiedono il rinnovo dei contratti in scadenza e il mantenimento dei posti letto per acuti. Ecco le date

Un passato sit-in davanti all'ospedale di Pesaro

PESARO – I sanitari dicono basta. Circa 200 lavoratori non hanno la certezza della proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre prossimo. I sindacati chiedono dunque la proroga dei contratti fino a 36 mesi di tutte le figure sanitarie, tecniche e amministrative che lavorano a tempo determinato nelle Aziende Sanitarie della nostra provincia.

A sostegno di queste rivendicazioni sono stati organizzati tre presìdi: martedì 22 novembre dalle 12 alle 15 a piazzale Cinelli di fronte all’ospedale San Salvatore, mercoledì 23 novembre sempre dalle 12 alle 15 la protesta di fronte all’ospedale di Urbino e lunedì 28 a Fano all’ingresso dell’ospedale in via Vittorio Veneto (dalle 12 alle 15).

Le organizzazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil, Fals, NursingUp e NurSind chiedono: «Bandi di stabilizzazione per i precari assunti per l’emergenza  Covid data la possibilità prevista nella legge di Bilancio 2022; la proroga delle graduatorie concorsuali di infermieri, operatori sociosanitari e delle professioni sanitarie tecniche (della riabilitazione e prevenzione) anche questi di prossima scadenza. Per quanto riguarda le ferie le organizzazioni sindacali e le Rsu chiedono garanzie sulla fruizione in particolare per quelle maturate negli anni precedenti come previsto dalla normativa vigente e contrattuale».

Sono quattro le richieste rivolte alla Regione Marche: «Un confronto in merito al budget assegnato, al tetto di spesa del personale, alle dotazioni organiche e alla costituzione dei fondi contrattuali che a nostro avviso dovrebbe essere la naturale sommatoria delle due realtà preesistenti; garanzie sul mantenimento e potenziamento dell’offerta sanitaria ospedaliera – territoriale; il riequilibrio dei posti letto per acuti tenuto conto del fatto che Pesaro Urbino è la provincia con il minore numero di posti letto per acuti, ben al di sotto della media regionale e nazionale e con una spesa sanitaria pro capite più bassa rispetto alla regione. Per tanto, la prevedibile distribuzione ed allocazione delle risorse umane e finanziarie conseguenti alla nuova organizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, deve avvenire tramite lo stanziamento di risorse aggiuntive e non secondo mere logiche di compensazione tra province».

I sindacati sono pronti a dare battaglia.