PESARO – Scuola a rifiuti zero, all’Alberghiero il confronto coi ragazzi è riuscito.
Le volontarie di rifiuti Zero hanno incontrato alcune classi prime dell’Istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro, capofila provinciale della “rete scuole green”.
«Avevamo con noi grandi pannelli che illustravano la gerarchia nella gestione dei rifiuti, le problematiche legate ai materiali plastici, a quelli classificati “biodegradabili” e “compostabili”; un altro pannello illustrava il ciclo naturale della materia organica su cui si basa il compostaggio domestico. Abbiamo dialogato con i ragazzi partendo dal “peggio”: disperdere i rifiuti nell’ambiente, che è spazio di tutti, non di “nessuno”. Come possiamo migliorare? Ci sono diverse strategie, dalla più nota quale il riciclo a quelle ancora più virtuose e meno impattanti come la riparazione, il riutilizzo e soprattutto la riduzione della produzione di rifiuti. I ragazzi sono stati coinvolti grazie ad esempi concreti: oggetti che erano stati riparati, altri che avevano acquistato nuova vita cambiando la loro destinazione d’uso (un barattolo di legumi può diventare un portapenne, un vecchio paio di jeans un astuccio), un dentifricio in pastiglie e la ricetta per fare il dentifricio in casa, che ci permette di non acquistare il solito dentifricio nel tubetto in plastica».
Tra le azioni di sensibilizzazione anche l’idea della merenda portata da casa invece che acquistata alle macchinette, e il cui involucro non è biodegradabile ed impiega 100 anni a decomporsi.
«La mattinata si è conclusa con dei laboratori: alcuni ragazzi sono usciti con una volontaria ed hanno avviato il compost in una compostiera di quelle distribuite da Marche MultiServizi, altri hanno realizzato dei cartelloni con riportato il tempo di degradazione dei rifiuti che più spesso vengono abbandonati (mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, tappi di bottiglia ecc.) altri ancora hanno replicato il cartellone sulla gerarchia per la riduzione della produzione di rifiuti. Vi sono stati anche alunni particolarmente interessati, che approfondiranno gli argomenti trattati, ne ricaveranno un elaborato e diventeranno loro stessi formatori per gli studenti. In particolare una alunna studierà il greenwashing, un’altra approfondirà le possibilità di ridurre la produzione di rifiuti».