PESARO – Era passato alle cronache per aver riempito la sua valigetta con 242.000 di incassi dell’Autogrill ed essere scappato all’estero. Lui, un quarantottenne di Catania direttore del Foglia ovest di Pesaro, con un sistema preciso e metodico era riuscito a mettere da parte il gruzzolo. Ma al tempo stesso è stato risucchiato dal vortice del gioco d’azzardo tanto che quei soldi li è andati a bruciare al casinò di Montecarlo.
Quando si sono accorti dell’ammanco è scattato un mandato di sequestro internazionale della somma. Ma i soldi erano già spariti. Secondo le carte dell’inchiesta, l’uomo avrebbe versato nella cassa continua una parte degli incassi mentre l’altra parte se la teneva per sé. Aveva detto che sarebbe andato in ferie e si è diretto prima a Francoforte poi a Zurigo e infine a Montecarlo. Dopo aver sperperato tutto non se l’è sentita di partire ed è andato a Pesaro in procura a confessare tutto.
La Procura aveva aperto un fascicolo sul 48enne accusandolo di truffa aggravata, proprio per la modalità con cui era riuscito a ottenere il denaro. Disse di essere malato di gioco e di aver preso i soldi proprio per quel motivo.
Ieri l’uomo è stato condannato a un anno e sei mesi dopo aver patteggiato. Il suo avvocato Fedele Varsi del foro di Salerno spiega che l’uomo oggi è in cura per la dipendenza da gioco d’azzardo e che la ludopatia è una malattia molto seria.