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Pesaro, Biesse: ricavi in calo e meno dipendenti. «Innovazione e ripartenza»

Calano ordini e titolo in borsa. Riviste le previsioni dei fatturati. Il dg Porcellini: «Con maturità e investimenti riprenderemo a correre»

PESARO – Biesse, ricavi in calo e meno dipendenti. Il mercato internazionale fa frenare il gruppo. «Con investimenti ripartiremo più forti» assicurano comunque i vertici.
È stato presentato il bilancio semestrale dell’azienda leader nella meccanica pesarese che vede ricavi consolidati netti 344,2 milioni di euro (-3,5% rispetto allo stesso periodo 2018), un valore aggiunto di 151 milioni di euro (+0,5% rispetto allo stesso periodo 2018) e un margine operativo lordo (Ebidta) di 38 milioni di euro (-12,7% rispetto allo stesso periodo 2018).

«La domanda nei nostri settori di riferimento sta rallentando – spiega Stefano Porcellini, direttore generale di Biesse -. I dati sull’ingresso ordini e più in particolare del segmento “machinery”, così come per i nostri stessi competitors, mostrano una decrescita del 15-20% rispetto al primo semestre 2018. Biesse gestirà questa fase con equilibrio e maturità, vedrà certamente i suoi profitti parzialmente impattati dagli effetti del calo dei volumi, ma continuerà a perseguire i suoi obiettivi di lungo termine, in un contesto, peraltro, di posizione finanziaria debitoria del tutto marginale. È chiaro che vigileremo con attenzione sulla dinamica dei costi e della cassa, ma grazie alla nostra capacità finanziaria proseguiremo con gli investimenti su innovazione e capillarità distributiva, il che ci permetterà, come sempre è accaduto nel susseguirsi dei cicli economici degli ultimi 20 anni, di ripartire migliori e più forti al riaffacciarsi dei primi segnali della fase espansiva».

Contrazione anche in Borsa dove il titolo ha perso il 46% negli ultimi sei mesi: a febbraio viaggiava sui 22 euro per azione, oggi è sui 10,87 euro per azione. Non è ancora il momento per collocare le azioni della controllata Hsd, diversamente da quanto prospettato qualche mese fa.

Da rettificare quindi le previsioni per il 2019. «Quanto alle aspettative prevediamo prudentemente per il 2019 ricavi consolidati compresi in un range di 680-690 milioni di euro e margine operativo lordo all’interno della forchetta 62-65 milioni di euro. Questa revisione al ribasso delle stime del piano industriale triennale approvato lo scorso febbraio è maturata in un contesto internazionale in progressivo deterioramento, caratterizzato da un sensibile raffreddamento della domanda, la cui interpretazione è resa ancor più difficile dalla elevata incertezza sull’andamento delle economie mondiali e dalle tensioni geo-politiche esistenti. La forte volatilità rende quanto mai aleatoria ogni stima soprattutto per il biennio 2020-2021 che sarà pertanto oggetto di approfondite valutazioni nella seconda parte dell’anno in corso».

Il tutto si riverbera sui dipendenti. Il numero infatti è sceso a 4.057 unità (61% in Italia) senza personale interinale. Rispetto a fine 2018 il numero complessivo dei dipendenti è diminuito di oltre il 4% (170 persone in meno).

Infine il rallentamento dell’entrata ordini di gruppo nel primo semestre 2019 con un decremento complessivo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente del 16,7%.

Dal punto di vista geografico, la quota di fatturato del mercato domestico è pari al 14,1% (18,2% nel giugno 2018). I ricavi sono divisi tra Europa Occidentale 46,0%, Europa Orientale 12,7% (-19,5%); Nord America 21,8% (+ 31,6%); Asia Pacifico 15,6% (-19,8%); resto del mondo 3,9% (-12,6%).

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