PESARO – Botta e risposta sulla sanità in consiglio comunale. Maggioranza e opposizione si rinfacciano i ritardi per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro.
Il centrosinistra ha presentato un Ordine del Giorno con carattere d’urgenza per chiedere risposte immediate alla Regione in merito agli inspiegabili ritardi nel cronoprogramma sulla costruzione del Nuovo Ospedale di Pesaro. Entro il 2022 doveva essere avviata la gara per la progettazione.
«La situazione della sanità è peggiorata. Siamo molto preoccupati per la fotografia, ad oggi, negativa». Ha il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. «Dopo due anni e mezzo di governo di destra, la Regione non può continuare a dare la colpa a chi c’era prima». Poi: «la percezione che ho è che in questi ultimi anni la sanità sia ulteriormente peggiorata, così come la mobilità passiva e la situazione del pronto soccorso». Sull’azienda ospedaliera: «era la precondizione per attirare eccellenze nel nord delle Marche. Il fatto che non ci sia più preoccupa, perché non è ben chiaro come l’azienda sanitaria provinciale si debba organizzare». E continua: «L’assessore regionale alla Sanità che fine ha fatto? È evidente che il Consiglio comunale si stia preoccupando di una fotografia, ad oggi, negativa».
Sul nuovo Ospedale di Muraglia, «l’ho rivendicato come un buon accordo fatto con il presidente Acquaroli – ricorda Ricci -. Che il Consiglio comunale si preoccupi che il progetto vada avanti nel modo più veloce possibile è la normalità. L’interesse generale è fare presto e fare bene, quindi stare col fiato sul collo per conoscere il cronoprogramma di un’opera è il nostro compito. E questo vale per l’ospedale, come per il San Benedetto». Poi la questione del contenuto, «è legittimo sapere dalla Regione Marche quali reparti ci saranno e quale sarà la strategia per ridurre la mobilità passiva», ha concluso.
I gruppi consiliari di Lega, Prima c’è Pesaro, Forza Italia, Fratelli d’Italia hanno replicato: «È abbastanza surreale che coloro che sono responsabili di 30 anni di ritardi per la costruzione del nuovo ospedale siano oggi in prima fina con la penna rossa a bacchettare per 2 mesi di presunto ritardo che ad oggi non c’è. Il PD stia sereno, la Regione Marche non vuole eguagliare Ricci ed il PD pesarese in termini di cronoprogrammi disattesi, incompiute e mai iniziate. La volontà della Regione è quella di andare spediti nel rispetto degli impegni presi convinti che la realizzazione del nuovo Ospedale di Pesaro rappresenti una priorità per la città e per l’intero territorio».
Poi: «Il presunto ritardo millantato sul cronoprogramma è stato ampiamente motivato dal cambio di modalità di progettazione a causa dei numerosi progetti PNRR. La sanità targata PD ha consegnato in eredità alla nostra provincia un deficit di posti letto per acuti, una mobilità passiva superiore alle altre province e una non integrazione tra ospedale e medicina territoriale. Ora le stesse forze politiche responsabili di questi risultati, come risvegliati dal torpore, si ergono a paladini della qualità di Governo sanitario convinti di dare lezioni. L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è pregiudiziale e si basa un misto di nostalgia e paura in difesa dell’Ospedale unico e dell’Azienda Marche Nord. L’Asur unica regionale è andata in soffitta senza tanti rimpianti e levate di scudi: Marche nord nasceva 20 anni fa per razionalizzare i servizi e tenendo conto delle esigenze dei territori. L’articolazione in aree vaste senza personalità giuridica avrebbe dovuto garantire il rapporto con il territorio attraverso le conferenze dei sindaci che purtroppo non c’è stato. L’attuale giunta regionale è impegnata in prima linea nel rispetto degli impegni presi per la costruzione del nuovo ospedale e nel potenziare le eccellenze nate con Marche Nord».
Infine: «Siamo alle porte della stesura del nuovo piano sociosanitario che sarà lo spartiacque tra la sanità del passato e del futuro. Per l’interesse della città sarebbe molto più costruttivo da parte della maggioranza e del Pd di assumere un atteggiamento lontano dal mix di nostalgia e rivincita elettorale con cui si approccia al tema della sanità».