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Pesaro, detenuto dà in escandescenze: fermato dal cappellano del carcere

Al rifiuto di farlo chiamare la compagna incinta, l'uomo ha scatenato la sua rabbia. I sindacati di polizia penitenziaria: «Basta, si intervenga»

La protesta della polizia penitenziaria di Pesaro

PESARO – Detenuto dà in escandescenze perchè gli negano la telefonata alla compagna incinta, a fermarlo ci pensa il cappellano.

A denunciare il fatto i sindacati di polizia penitenziaria Sappe, Osapp, Sinappe, Uilpa, Uspp, Fp-Cgil, Fns-Cisl. Un detenuto di origine africana, snervato e stanco di attendere l’autorizzazione da parte del Direttore per effettuare un colloquio con la sua compagna (in attesa di un bambino), all’ennesima risposta negativa pervenuta dagli uffici competenti, ha dato in escandescenze tanto da scatenare la sua incontenibile furia verso il Personale presente.
«Dapprima ha tentato di colpire con una penna il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Solo grazie al cappellano dell’Istituto che in quel momento era presente, si è evitato il peggio. Ha letteralmente fermato il detenuto facendolo desistere da compiere atti sconsiderati.

Successivamente è intervenuto l’Ispettore di Sorveglianza Generale, il quale nel tentativo di calmare il detenuto in preda ad una forte crisi di rabbia, lo ha accompagnato dal Comandante di Reparto, dove nell’immissione nelle stanze d’attesa, in uno scatto d’ira ma in maniera del tutto accidentale, ha chiuso con forza il cancello schiacciando le dita di una mano del malcapitato Ispettore di Sorveglianza, che ha poi dovuto ricorrere alle cure del locale Nosocomio, riportando diversi giorni di prognosi».

Non è certo il primo episodio. A fine agosto due poliziotti sono stati aggrediti, minacciati e oltraggiati, da tre detenuti che si rifiutavano di rientrare in cella su invito dei poliziotti. Qualche giorno dopo un detenuto di 150kg ha aggredito degli agenti ferendone alcuni.

I baschi blu sono stanchi: «Non è intenzione di questi rappresentanti sindacali entrare in merito al rilascio delle autorizzazioni ad effettuare colloqui e telefonate da parte del Direttore, ma quanto accaduto nella giornata odierna
poteva essere indubbiamente evitato, visto che subito dopo il detenuto è stato autorizzato ad effettuare il colloquio con la propria compagna.

A questo punto ci chiediamo e soprattutto ci domandiamo per quanto altro tempo ancora dobbiamo subire le scelte sbagliate, la gestione fallimentare dell’attuale Direzione pesarese? Cos’altro deve accadere per fa sì che questo stillicidio termini? Oggi più che mai, ribadiamo e continuiamo le forme di protesta messe in atto da tutto il Personale di
Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto di Pesaro. Dal 6 settembre l’autoconsegna del Personale di Polizia Penitenziaria fino alle ore 18:00; lunedì 20 Settembre manifestazione di protesta all’esterno dell’Istituto di Pesaro; da lunedì 27 settembre il Personale di Polizia Penitenziaria si asterrà dalla fruizione della mensa di servizio. Non ci fermeremo fino a quando non vedremo: l’avvicendamento dell’attuale Direttore dell’Istituto Pesarese, il rientro o la nuova assegnazione di un Comandante di Reparto Titolare».