PESARO – Giornata contro la violenza sulle donne. Da gennaio a oggi sono 174 le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza Parla con Noi di Pesaro. Numeri in crescita, segno di un fenomeno sempre più diffuso. Ma anche di donne che trovano il coraggio di denunciare, perché non sono sole e intorno c’è una rete di protezione.
Fondamentale per l’intero territorio, il lavoro della Rete antiviolenza coordinata dall’Ats1 che ha istituito, nel 2009, il Centro antiviolenza provinciale “Parla con Noi” «oggi punto di riferimento per la regione e per tutto il centro Italia nel contrasto al fenomeno della violenza di genere, nel garantire soccorso, assistenza e sostegno alle vittime e nel promuoverne il reinserimento sociale e lavorativo delle donne maltrattate. Azione quest’ultima, su cui convergeranno in particolare gli investimenti del prossimo anno» ha sottolineato l’assessore alla Solidarietà Luca Pandolfi.
A presentarne i numeri è stata Gabriela Guerra, responsabile settore Pari Opportunità della Cooperativa Labirinto: «Il 25 novembre è un “punto e virgola”, serve a rimettere in fila il “già fatto” e il “faremo”, per condividere quanto sono cambiate le cose negli ultimi anni, soprattutto perché abbiamo compreso (e operato di conseguenza) che la lotta alla violenza di genere si può fare partendo dal lavoro con i ragazzi (che facciamo dal 2018); prendendosi in carico le donne ma anche gli uomini e i minori vittime di violenza assistita». Su questa linea opera il servizio “Dico tra noi”: avviato dal 2021 propone un percorso per gli uomini maltrattanti, della durata minima di 16 incontri (8 mesi). Nelle prime due annualità ha coinvolto rispettivamente 13 e 14 uomini (per un totale di 27 utenti; 9 le persone in lista d’attesa). «Nel 2022 abbiamo avviato nella Casa Circondariale di Villa Fastiggi un gruppo di “Dico tra noi” ed altri due percorsi: un laboratorio di arte-terapia e un percorso di Narrazione autobiografica». Su questa traccia lavora anche il servizio “Voci” destinato ai minori vittima di violenza assistita, che interessa, ad oggi, 13 bambini; 20 ragazzi e 35 madri. In lista d’attesa al momento, ci sono 12 minori».
Numerosi i servizi e gli interventi destinati alle donne vittime di violenza. Come quelli previsti da Casa Ipazia, la casa emergenza regionale che si trova a Pesaro e in cui operano una coordinatrice, un’educatrice, una psicologa e dove, su richiesta, interviene una legale. Le donne possono permanerci solo 4 giorni, (ulteriori 2 se necessario). Aperta nel 2014, fino ad oggi ha accolto 388 donne e 401 minori (nel 2021, 68 donne e 71 minori).
Ci sono poi i numeri del Centro antiviolenza “Parla con noi” che contano anche quelli dei due sportelli di Cagli e Urbino, inaugurati a maggio 2021: «Dall’aprile 2009 al 20 novembre 2022 le donne accolte sono state 1726. Nel 2020, sono state 118; nel 2021, 149 (+26,28% rispetto l’anno prima) e nel 2022 (dal 1° gennaio ad oggi) 174. L’analisi delle utenti del 2021 indica che «il maltrattante è sempre il coniuge o ex coniuge (ad eccezione di due casi in cui è sconosciuto, 2 casi in cui è il padre, 1 caso in cui è il fratello, in 2 casi il datore di lavoro)». I numeri 2021 indicano anche che: il 56% delle vittime ha un’età compresa tra i 30 ed i 49 anni; che i due terzi sono italiane (105 italiane, 44 stranieri); il 61% ha un lavoro (la restante parte è disoccupata o precaria). E che «Le donne che hanno denunciato sono state 68, in 4 casi hanno deciso di ritirare la denuncia. In 79 casi i figli hanno assistito alla violenza; i minori coinvolti sono 111». Tra gli interventi messi in campo dal Cav ci sono anche i “Tavoli di Rete”, «come quello dedicato alla presa in carico socio-sanitaria nato nel 2021 che ha portato alla definizione del Protocollo Virginia», gli appuntamenti di sensibilizzazione (nel 2021 ne sono stati organizzati più di 1 al mese) e momenti di formazione nelle scuole (svolti dal 2018; nel 2022 coinvolgeranno 13 scuole e 350 ragazzi).