PESARO – Come entrava la droga in carcere? Tramite i baci in bocca appassionati. Coppia a processo per spaccio aggravato dal fatto che tutto è avvenuto nella casa circondariale di Villa Fastiggi.
La sentenza verrà emessa il 9 gennaio, ma in tribunale hanno sfilato diversi testi tra cui gli agenti di polizia penitenziaria ed ex carcerati.
Gli agenti avevano notato alcuni movimenti di droga all’interno del carcere e seguito in particolare un tunisino di una trentina d’anni, sospettato di spacciare le sostanze.
L’obiettivo era capire chi potesse procuragli la droga. Così la sospettata numero uno era la fidanzata. Secondo l’accusa la ragazza, originaria di Modena, entrava in carcere con delle palline di sostanze come eroina, cocaina e marijuana sigillate in involucri termosaldati. Se le portava in bocca e tramite un bacio appassionato le passava al fidanzato.
Ma durante un incontro è stata scoperta dalle guardie e lei aveva ingoiato gli involucri. Era stata portata in ospedale affinché potesse espellere le palline di droga. Così era scattato l’arresto per entrambi, anche se parliamo di piccole sostanze, ma aggravato dal fatto che tutto era successo in carcere.
Solo pochi giorni fa un episodio simile. Una donna, 39 anni, residente a Pesaro era entrata nell’istituto penitenziario per andare a trovare il fidanzato. Una agente si è accorta che sotto il reggiseno c’era della marijuana.