PESARO – Il Comune di Pesaro a caccia di evasori. Un ammanco di 2,5 milioni di euro nelle casse comunali, ha spinto l’amministrazione a promuovere un’azione di riscossione coattiva.
La cifra da recuperare riguarda le tasse Imu, Tasi, e Ici e non mancano i pesaresi distratti, o in alcuni casi furbetti.
In particolare per la Tasi, le spese per l’illuminazione, la cura del verde, la pulizia delle strade e tutti gli altri servizi che vengono forniti in maniera uguale a tutti i cittadini, risulta un ammanco di 523 mila euro.
Tanti i pesaresi che non hanno pagato l’Ici, l’imposta comunale sugli immobili. Il Comune deve recuperare 226 mila euro. Infine l’Imu, la fetta più grande del buco. Dal 2012 è stata istituita l’imposta Municipale Unica che sostituisce la vecchia Ici (Imposta Municipale sugli Immobili). La devono pagare quelli che abitano in ville, palazzi storici o abitazioni di pregio, ma anche proprietari di aree fabbricabili, proprietari di terreni, chi ha in concessione un’area demaniale. L’amministrazione deve recuperare 1,747,437 euro secondo gli ultimi dati. In totale si parla di 2,5 milioni di tasse non pagate.
A farsi carico del recupero dell’evasione è Aspes, società in house a totale partecipazione pubblica, che deve provvedere a reimmettere in cassa le entrate patrimoniali e tributarie. E lo fa cercando di andare incontro alle aziende e ai cittadini, dilazionando i pagamenti attraverso rate di rientro anche per i cittadini che versano in casi di indigenza.
Nel bilancio preventivo la cifra prevista dal recupero dell’evasione è di 4 milioni di euro, ma in base alle prime proiezioni si pensa di recuperarne 400 mila euro in più. Una cifra crescente perchè lo scorso anno a bilancio c’erano 3,5 milioni di euro, segno che l’azione di recupero è più incisiva e comunque non mancano i furbetti o persone indietro coi pagamenti.