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Pesaro, il Rossini Center aperto a Santo Stefano, sindacati in protesta

La decisione arriva dal comitato di gestione e coinvolge 180 lavoratori Conad e 30 negozio della galleria. Cgil, Cisl e Uil: "Non fate acquisti"

PESARO – Santo Stefano al lavoro per i dipendenti del Rossini Center, così ha deciso il comitato di gestione contro ogni appello dei sindacati.

Il centro commerciale di Torraccia che oggi comprende l’Iper Conad e i 30 negozi della galleria dunque sarà aperto, coi sindacati che protestano a tutela dei 180 lavoratori.

Sono le federazioni dei lavoratori a farsi sentire attraverso le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs Uil. «A maggioranza assoluta – dicono – il comitato di gestione del Rossini Center ha deciso di non accogliere l’appello delle organizzazioni sindacali e va dritto verso l’apertura a Santo Stefano. Ora fervono i preparativi alla Grande I che oggi batte bandiera Conad, per reperire la disponibilità dei lavoratori che pur potendo scegliere di non prestare la propria attività nei giorni festivi, vivono il disagio di doversi sottrarre a una chiamata al lavoro che arriva direttamente dal proprietario che ha rilevato l’attività di Finiper. Il contratto nazionale attribuisce al lavoratore il diritto alla festa senza che nulla sia trattenuto a chi decide di astenersi dalla prestazione ma- specificano i sindacati – non è di certo semplice rigettare una richiesta quando forte è la paura che il diniego si tramuti in qualche ripercussione».

Per Cgil, Cisl e Uil la decisione che coinvolge i 180 lavoratori dell’Iper Conad e tutti i dipendenti dei negozi rischia di innescare il classico effetto a catena tra gli operatori del settore, riaprendo il problema delle aperture domenicali e festive che necessitano di una regolamentazione di legge diversa. Al momento a livello nazionale le tante proposte di legge che avevano come minimo comune denominatore l’abrogazione dell’articolo 31 del cosiddetto “decreto Salva Italia” con il quale il governo Monti aveva liberalizzato gli orari commerciali, giacciono in Parlamento.

Secondo i sindacati la soluzione non può che passare «per l’attribuzione della materia alla potestà legislativa regionale, per l’esclusione di alcune festività dalle deroghe all’obbligo di chiusura e per il contenimento del numero di aperture complessive».

Nel frattempo Filcams, Fisascat e Uiltucs invitando il Rossini Center a ripensarci e ai dipendenti di astenersi dal lavoro chiedono ai consumatori di non fare acquisti a Santo Stefano. E fanno sapere che più aperture non corrispondono a più fatturato, ma piuttosto servono politiche di prodotti e di prezzi.