PESARO – Un bilancio comunale non è solo un elenco di spese ed entrate. È una strumento per sostenere il welfare, i servici e le persone in difficoltà. La crisi sembra lontana, ma sul campo ci sono ancora situazioni difficili come dimostrano anche i dati della Cgil sui redditi percepiti. Ecco allora che Comune e Organizzazioni Sindacali Provinciali (Cgil Pesaro, Cisl Pesaro, Uil Pesaro, Spi Pesaro Urbino, Fnp Pesaro, Uil Pesaro) hanno firmato un protocollo di intesa sulle linee per il Bilancio Preventivo 2020.
I temi principali sono il sostegno per il reddito e per le bollette.
«Si tratta di un importante documento per la difesa dei cittadini – ha spiegato l’assessore al Bilancio Antonello Delle Noci -, grazie al grande lavoro di sindacati e Comune. A fronte delle linee di indirizzo e richieste siamo arrivati ad un lavoro congiunto che ha portato alla firma. I sindacati hanno sempre spinto ad alzare il livello di tutela per i cittadini. Ogni volta che si firma questo documento si raggiunge una vetta: un lavoro faticoso, ma che va a sostegno e a tutela di chi ha difficoltà, dei disoccupati e delle fasce più deboli».
Nello specifico il Comune si impegna a stanziare 250.000 euro per il Fondo anticrisi per il 2020 allo scopo di realizzare interventi di sostegno al reddito per le famiglie colpite dalla crisi e comunque in condizione di disagio socio-economico.
Il Comune si impegna ad incontrare Marche Multiservizi al fine di concordare uno stanziamento, per il 2020, di almeno 250.000 euro finalizzate al sostegno delle utenze del servizio idrico, luce e gas in condizione di disagio socio-economico. A tale stanziamento cui si potrà accedere attraverso un apposito bando.
Poi niente aumento della Tari e dell’Irpef e delle altre leve fiscali comunali.
Per Roberto Rossini segretario della Cgil: «Con questo protocollo si tutela il reddito delle famiglie. Con il fondo andiamo ad intervenire a aiutare i nuclei che vivono in difficoltà, le risorse non bastano mai. Importante che Tari e Iperf non siano aumentate, quasi tutti i comuni della provincia hanno l’addizionale Irpef al massimo mentre quello di Pesaro no: siamo contenti del fatto che non abbaino decisa di incrementarla nel 2020. Con il sindaco abbiamo condiviso la necessità di aprire un confronto con i soggetti di rappresentanza, imprese e lavoro, per iniziare un percorso di rivisitazione dell’impianto dei servizi sociali del nostro territorio».
Soddisfazione anche da Maurizio Andreolini della Cisl: «È un’idea di confronto territoriale che racchiude le priorità condivise. Abbiamo predisposto elementi legati alla tassazione e politiche sociali, visto il periodo di crisi tutt’altro che superato. Fondamentale la presenza di politiche sociali che vanno verso le fasce più deboli. Il prossimo passo sarà un protocollo sugli appalti, per evitare situazioni di ribassi troppo alti e garantire il rispetto dell’applicazione dei CCNL e la legalità».
Paolo Sacchi della Uil ha rivolto un invito all’amministrazione, ovvero «focalizzare la loro attenzione sulle fasce più deboli e indigenti, persone in difficoltà che allo stato attuale stanno soffrendo».
Tra gli altri impegni del protocollo il Comune, allo scopo di rendere maggiormente equo l’impatto delle tariffe, con i Servizi Sociali, organizzerà due incontri, entro aprile ed entro settembre al fine di monitorare la situazione dei regolamenti di accesso ai servizi a domanda ivi compresa la compartecipazione al costo da parte dei cittadini.
Inoltre la spesa sociale per i servizi educativi verrà implementata sia in virtù del fatto che vengono ridotte le tariffe, sia per proprio per un aumento delle risorse messe a disposizione proprio del servizio.
Per ciò che concerne gli investimenti, la cui importanza è cruciale essendo questi il principale volano occupazionale, il piano triennale di opere pubbliche predisposto dall’Amministrazione comunale, pari a complessivi 6,3 milioni di euro nel triennio.
In rappresentanza dei pensionati Catia Rossetti dello Spi Cgil: «Siamo impegnati nella mobilitazione che abbiamo fatto a livello nazionale e territoriale: i pensionati lamentano la non attenzione in questa legge finanziaria sulle loro condizione di disagio. Nelle Marche la pensione media è di 953 euro, l’80% vive con una pensione inferiore a 1500 euro lordi».
Vittorio Calisini della Cisl ha sottolineato: «Le richieste dei pensionati sono tante e si sono accumulate, abbiamo sempre dato e non ricevuto. Nelle Marche ci sono 70 mila persone non autosufficienti, per questo vogliamo far sentire la nostra voce».