PESARO – Il post della discordia. Dopo la sentenza per il processo che vedeva il ristoratore Umberto Carriera accusato di diffamazione nei confronti del poliziotto Paolo Badioli, il leader di #ioApro ha affidato ai social il suo commento. Processo chiuso con la condanna a 200 euro per la diffamazione e l’assoluzione dall’accusa di aver carpito il video in maniera fraudolenta.
In grassetto si legge “Assolti. Il fatto non sussiste”.
L’avvocato di Badioli, Carlo Rampino non ci sta: «Il Tribunale di Pesaro, in maniera inequivocabile, ha condannato Umberto Carriera per il reato di diffamazione aggravata commesso nei confronti del Commissario Paolo Badioli.
Chiarito questo dato incontestabile, le parti civili, tra cui la stessa persona offesa e tre Sindacati della Polizia di Stato, a cui è stato riconosciuto il risarcimento del danno da reato per un totale di € 4.500,00 (e quindi anche il rimborso delle spese legali e processuali), accolgono con grande soddisfazione la pronuncia che ha accertato la responsabilità penale del Carriera.
Infatti, allo stesso tempo, è stata ribadita una volta per tutte la correttezza dell’operato degli Agenti di Polizia, circostanza sulla quale non si può transigere od equivocare, i quali anche in un momento storico di forte tensione sociale ed acclarata criticità, hanno sempre operato in modo esemplare per la nostra sicurezza ed in ottemperanza ai principi costituzionali. E’ una sentenza sotto certi aspetti storica che afferma la rilevanza di un reato commesso in danno di un funzionario delle Forze dell’Ordine, tutelandone la dignità dell’operato contro forme illecite di prevaricazione».
Pierpaolo Frega, segretario del Silp Cgil sottolinea: «In una informazione oramai drogata dai social, se uno leggesse il post del “ristoratore disobbediente”, Carriera, penserebbe che la giustizia lo ha assolto da qualsiasi capo di imputazione per i reati lui contestati.
Ma proprio per ovviare a questa “disinformazione”, necessario è precisare che “per alcuni reati” il Carriera è stato assolto, per la Diffamazione posta in essere nei confronti degli Agenti intervenuti, vi è stata condanna penale con un’ammenda di 200 euro nonché al pagamento di 9.000 euro a favore delle parti costituitesi incluse spese di giustizia.
I risarcimenti alle parti civili costituite, vogliamo sottolineare che non sono un trofeo cui i poliziotti vanno orgogliosi di mostrare, quello che vogliamo sottolineare con la condanna di diffamazione: che la condotta del Carriera era fuorilegge. Che per questo è stato dichiarato colpevole e che non vi è stato alcun abuso o prevaricazione da parte di donne e uomini delle forze dell’ordine. Questo per sottolineare che chi lavora in questo territorio lo attua in maniera sana, responsabile e coscienziosa. I fiumi di fango piovuti addosso durante la diretta social e la diffusione del video hanno arrecato danno e disdoro nei confronti di chi tutti i giorni è al servizio dei cittadini onesti, dimostrando serietà e fermezza contro chi viola le regole. Nonostante il meschino tentativo di metterli alla berlina ed esporli alla nuova forma di gogna mediatica.
Quindi nonostante gli annunci di assoluzione, Carriera si rassegni: la sua è una vittoria di Pirro».