PESARO – Portava la droga in carcere al fidanzato detenuto. La marijuana nel reggiseno, arrestata.
A renderlo noto è Nicandro Silvestri, segretario regionale per le Marche del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: «L’episodio è accaduto martedì mattina all’interno della casa circondariale di Pesaro. La donna, 39 anni, residente a Pesaro era entrata nell’istituto di pena per andare a trovare il fidanzato. Una agente di polizia penitenziaria si è accorta che sotto il reggiseno c’era della sostanza, risultata essere poi marijuana. Nella borsa è stata trovata altra sostanza stupefacente». Grazie alla collaborazione del personale della Questura è stata perquisita anche l’abitazione dove veniva rinvenuta una pianta di marijuana. La donna è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante che il fatto è avvenuto in carcere. Il Gip ha convalidato l’arresto e la donna è stata rimessa in libertà.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, commenta: «Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Pesaro, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento – sono quelle più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri.
Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti».