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Pesaro, il rapporto Caritas: aumentano le povertà, soprattutto nelle famiglie

Presentati dati raccolti dai centri di ascolto tra il 2015 e il 2018. L'emergenza resta quella abitativa, ma anche la necessità di visite mediche e farmaci

PESARO – Le povertà a Pesaro sono in aumento. Non solo senzatetto o persone singole, ma il dato parla di sempre più famiglie che chiedono aiuto. A dirlo è il rapporto della Caritas Diocesana. Sono stati indagati gli anni dal 2015 al 2018, un periodo in cui il tessuto economico pesarese è ulteriormente cambiato.

Grazie al software Ospo web, Claudia Moschini, responsabile del centro di ascolto, ha messo in evidenza che in questi 3 anni la popolazione è rimasta quasi la stessa, circa 95 mila persone a Pesaro. C’è stato un calo delle nascite bilanciato da un aumento relativo alla popolazione straniera del 7%.

La Caritas rappresenta un punto fermo per le persone che chiedono aiuto tanto che le persone che hanno effettuato un primo colloquio nei centri di ascolto diocesani sono passate dalle 543 del 2015 alle 899 del 2018. Segno di un evidente aumento di bisogno. La presenza di persone senza fissa dimora è aumentata dal 36 al 50%. Il continente di provenienza è principalmente l’Europa (59%), seguita dall’Africa (27%), mentre l’età media rimane intorno ai 47 anni. Dal 2015 al ’18 le famiglie che chiedono aiuto sono aumentate dal 34 al 40%, segno che la povertà non riguarda solo i singoli.

Il direttore e il coordinatore Caritas Emilio Pietrelli e Andrea Mancini hanno spiegato quali sono i nodi più difficili da sciogliere. Come l’emergenza abitativa. C’è stato un netto calo nel pagamento di bollette in questi anni, motivo di richieste di aiuto. Ma anche perché sono aumentate le permanenze in alberghi o alloggi di fortuna. Il dato del rapporto dice che le ospitalità di emergenza sono passate da 17 notti nel 2015 a 83 nel 2018, quelle di lunga durata dalle zero del 2015 alle 612 del 2018. Tanto che il progetto di Casa Tabanelli è sempre più importante per la Caritas. Una struttura che può ospitare 18 persone senza tetto, dar loro un pasto caldo e un rifugio dall’inverno.

La presentazione del rapporto sulle povertà

Ma i centri di ascolto si occupano anche dell’esigenza di cibo e di visite sanitarie. Il numero di pasti usufruiti dalla mensa della Caritas sono passati dai 22mila del 2015 ai 16mila del 2018, dato che si completa con quelli dei centri d’ascolto parrocchiali che svolgono un ruolo capillare a sostegno dei poveri. Un calo motivato dal fatto che molti percorsi sono diventati individuali e le famiglie hanno potuto usufruire dei pacchi viveri messi a disposizione.

«Non possiamo rimanere indifferenti verso le fragilità – spiega Pietrelli – neppure verso la sofferenza, la solitudine, l’emarginazione. Questo rapporto ci aiuta a identificare i bisogni della nostra comunità».

In compenso sono aumentate le richieste di visite mediche. Del resto l’accesso al servizio sanitario nazionale può trovare degli ostacoli in caso di mancata residenza e disoccupazione. Si è passati dalle 242 visite mediche del 2015 alle 775 del 2018. Mentre i farmaci acquistati nel 2017 erano 447, nel 2018 sono saliti a 600.

«Sono diversi i progetti presentati da Caritas nel report 2015/2018: interventi significativi sul tema dell’emergenza abitativa, dell’alimentazione e della tutela della salute – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Sara Mengucci – Un ringraziamento a tutti i volontari che si impegnano quotidianamente ad aiutare le persone e le famiglie bisognose e che rappresentano un punto di riferimento importante nel nostro territorio».