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Reddito di cittadinanza, a Pesaro lo percepiscono 2952 famiglie

Ecco i dati dell'Osservatorio Inps. La senatrice M5s Accoto: «Aiutiamo tante persone in difficoltà». La Cisl: «Ora si pensi alla ricollocazione nel mondo del lavoro»

PESARO – Reddito e pensione di cittadinanza, a Pesaro sono 688 a percepirlo, a Fano 510, a Urbino 136. Sono 2952 i nuclei beneficiari in tutta la provincia.

Questi sono i numeri dall’Osservatorio statistico dell’Inps. Sono state accettate 2492 domande per il reddito di cittadinanza, per un importo medio mensile di 453,27 euro e un totale di 5999 persone coinvolte.

Per quanto riguarda invece la pensione di cittadinanza, i nuclei familiari beneficiari sono 460, con un’erogazione media mensile di 186,76 euro, per un totale di 540 persone coinvolte. Nel complesso, quindi, sono 2952 i nuclei familiari che beneficiano delle misure, che corrispondono a 6539 persone residenti nella nostra provincia.

Le Marche? Sono state presentate 25.651 richieste, di cui 13.833 accolte, 1.661 in lavorazione e 10.157 respinte. La misura tocca 32.063 persone, con un importo medio mensile di 413 euro.

La senatrice Rossella Accoto (M5s) commenta questi numeri: «Chi in passato ha tentato di screditare, anche nel nostro territorio, la reale efficacia di queste misure sarà costretto a ricredersi davanti alle statistiche ufficiali. Altro che flop. Nel solo mese di giugno sono arrivate quasi 100 mila richieste: sono numeri importanti, che dimostrano invece la bontà del nostro provvedimento.

La senatrice M5s Rossella Accoto

Tutto è perfettibile, ma ormai occorre arrendersi alla realtà dei fatti: con reddito e pensione di cittadinanza stiamo costruendo le fondamenta di uno Stato più giusto. Stiamo aiutando tante persone in difficoltà, che vivevano nella miseria, che non sapevano come arrivare alla fine del mese. Persone che non avevano futuro e che adesso invece hanno di nuovo una speranza. Tutto il resto sono solo chiacchiere».

Il sindacato legge questi numeri. Il segretario della Cisl Maurizio Andreolini commenta: «La pensione ha un rilievo diverso rispetto al reddito. È una misura che integra l’assegno di riposo, era un intervento necessario, ma servivano più risorse. Rispetto al reddito i numeri sono buoni, ma non quanto ci si attendeva. Il problema è che manca la seconda parte, ovvero la ricollocazione nel mondo del lavoro, un tema non ancora affrontato e senza il quale è difficile pensare di far uscire le persone dalla fase di povertà».