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Pesaro, rifiuti da giardinaggio: centro di raccolta chiuso. Rischio collasso

I professionisti del verde non possono scaricare gli sfalci. La paura è quella di lasciare lavoratori a casa e di rifiutare commesse e che i furbetti scarichino dove non possono. L’assessore alla Sostenibilità Heidi Morotti: «Presto un incontro»

PESARO – Un sistema che rischia di collassare e di implodere. Soprattutto a settembre, quando sfalci e potature saranno sempre più richiesti. Coi clienti che si troverebbero una fattura maggiorata.
A farlo sapere è il Gruppo Giardinieri Pesaro, 11 ditte molto preoccupate.
Quando un giardiniere taglia l’erba o pota un albero, produce un “rifiuto speciale”. La normativa italiana è complessa e in continua evoluzione. Ma giustamente obbliga a un corretto smaltimento.

Ormai da diversi anni, i professionisti pesaresi si sono organizzati per il “trasporto a smaltimento” iscrivendosi a un Albo Regionale dei Trasportatori. Possiedono veicoli idonei, compilano un regolare formulario e conferiscono sfalci e potature a una struttura privata convenzionata. La lavorazione del materiale e lo smaltimento vero e proprio avviene con l’intermediazione di Marche Multiservizi. Sostanzialmente a costo zero per il cittadino. Che comunque paga le cosiddette “imposte sui rifiuti”. A Rimini pagano: circa 6 euro al quintale, ad Ancona 5.

Salice caduto

«Già lo scorso autunno, senza alcun preavviso, il centro di Pesaro è stato chiuso – spiega il portavoce Davide Galeazzi -. Avevano raggiunto il limite massimo autorizzato dalla Provincia per l’anno 2018. Novembre e dicembre sono stati mesi difficili, nel pieno della stagione delle potature: imprese ferme, camion carichi e lavoratori a casa. Per questo motivo si è costituito il “Gruppo Giardinieri Pesaro” che ha sensibilizzato la cittadinanza, ha incontrato l’assessore all’Ambiente e Marche Multiservizi. Con spirito di collaborazione reciproca si è cercato di evitare polemiche
e di limitare i disagi. Ora siamo solo a inizio agosto 2019. E di nuovo non è possibile scaricare a Pesaro. Chiuso. Le nostre imprese non possono più conferire al centro convenzionato. Si dovrà andare a Rimini, Fossombrone o Urbania con costi maggiori per i cittadini.

Non solo, c’è chi rifiuterà le commesse. Per la gioia degli abusivi e dei furbi che scaricano il materiale scorrettamente, abbandonandolo a carico della collettività. Chiediamo al Comune di Pesaro, alla Provincia di Pesaro e a Marche Multiservizi di rivedere al più presto la politica sui rifiuti di giardinaggio. Non possiamo aspettare gennaio 2020 per scaricare i camion, liberare i depositi temporanei e riprendere l’attività. Sono in pericolo numerosi posti di lavoro. Bisogna garantire i servizi ai cittadini e salvaguardare l’ambiente».

«Siamo consapevoli del problema, che si trascina ormai da diverso tempo. Siamo in contatto con Marche Multiservizi, insieme ci confronteremo quanto prima con il Gruppo Giardinieri per cercare una soluzione che possa accontentare tutti». L’assessore alla Sostenibilità Heidi Morotti interviene sulla questione del verde da smaltire, dopo il problema sollevato da circa 11 imprese locali sostenute dall’Associazione Italiana Professionisti del Verde (delegazione Marche), per l’esaurimento di spazio al centro di raccolta.