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Attualità
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Le Sardine in piazza durante il comizio di Salvini: «No all’odio». Melis (Lega): «Becero comunismo»

Il gruppo scenderà in piazza Lazzarini a Pesaro durante la campagna elettorale dei verdi, che accusano i «nipotini di Togliatti» di «imbavagliare l'opposizione e la maggioranza»

Sardine

PESARO – Le Sardine in piazza nello stesso giorno di Matteo Salvini. Poche centinaia di metri di distanza, un divario politico enorme.

Pieralisi Jaecoo
Pieralisi Jaecoo

«Ci riuniremo giovedì 20 febbraio alle 18 in Piazza Lazzarini – dicono le Sardine -. Avremo radici per ascoltare, ali per volare e un oceano in cui nuotare. Sarà una piazza antifascista, antirazzista, antisessista e non violenta, come al solito priva di simboli e bandiere, che si riconosce all’interno dei valori costituzionali. Siamo convinti che si possa fare tanto e desideriamo ancora una volta renderci partecipi di un movimento che non si arrende alla retorica dell’odio e che propone una cultura dell’inclusione, della pace e della non violenza, il tutto accompagnato dalla musica che più ci sentiamo affine».

Non tarda la replica della Lega con Giuliano Melis: «Le Sardine saranno a Pesaro il 20 febbraio per contestare la presenza di Salvini? C’era da aspettarselo, sono state costituite a tavolino nei palazzi del potere, con l’intento di provare a disturbare la campagna elettorale della Lega, un film già visto a sinistra, stessa sceneggiatura, stessa colonna sonora, stessa regia, col goffo tentativo di riproporlo come novità spinti dai media. “Pesaro non si Lega” dicono, ma è esattamente l’opposto di quello che vorrebbero fare loro, imbavagliare l’opposizione e la maggioranza del Paese, ci dispiace per loro, ma non ci impediranno di portare in piazza le nostre idee, per il futuro di questo territorio e per il governo dell’Italia.

Matteo Salvini a Pesaro durante la campagna elettorale per le comunali

La differenza tra noi e loro è molto semplice: quando hanno manifestato a Pesaro e a Fano, noi non solo non abbiamo dato alcun fastidio, ma abbiamo persino evitato di allestire i consueti banchetti del sabato, per non aggravare il compito delle Forze dell’Ordine. Loro evidentemente sono diretta espressione della più becera cultura comunista, i soliti nipotini di Togliatti, che al grido di antifascismo, Resistenza, democrazia e libertà, in realtà cercano di imbavagliare chiunque la pensi diversamente. Ci aspettiamo grandissimo calore da tutto il popolo di centrodestra, nel nostro stile, non contro qualcuno, ma a sostegno di Matteo Salvini».

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