PESARO – Una voce ferma, sicura: «Ho avuto un abbraccio d’amore da 600 sindaci italiani».
Liliana Segre, la senatrice sotto scorta dopo le minacce antisemite, è stata in collegamento telefonico coi ragazzi delle scuole di Mombaroccio per parlare della seconda edizione del premio nazionale “Luci nel buio della Shoah”.
Si tratta di una iniziativa riservata alle scuole di ogni ordine e grado, bandita dal Comune di Mombaroccio e dall’ICS “Pirandello” – scuola media “Barocci” di Mombaroccio.
Il Premio nasce per ricordare l’incredibile vicenda della famiglia ebrea di Alfredo Sarano, segretario della Comunità Ebraica di Milano, che nel 1944 riuscì a sopravvivere alla Shoah nascondendosi proprio a Mombaroccio. Qui venne protetta da alcuni contadini del posto ma anche dai frati francescani del convento del beato Sante e da Erich Eder, un giovane comandante tedesco che, pur avendoli scoperti, decise di non deportarli verso i campi di sterminio. L’intera vicenda viene narrata nel libro “Siamo qui, siamo vivi” (ed. San Paolo), curato dal giornalista Roberto Mazzoli con prefazione di Liliana Segre.
Il concorso è stato presentato nella sala giunta della Provincia e la Segre si è collegata al telefono all’indomani dell’iniziativa a Milano.
«È stata una giornata speciale perché dopo tante cose brutte che mi erano state indirizzate, 600 sindaci sono scesi in piazza per darmi un abbraccio affettuoso – ha detto la Segre – Con questo gesto abbiamo fatto capire che bisogna parlare di amore e non di odio. Mombaroccio ha dimostrato solidarietà, amicizia e generosità e questo non va dimenticato in un mondo in cui le parole vengono dimenticate e prese in giro. Mi fa piacere avere questo contatto, mi sono addormentata molto grata dalle dimostrazione di affetto».
Rispetto alla scorta la Segre parla dei «carabinieri che sono meravigliosi», ma aggiunge: «La scorta significa il contrario di quanto avrei voluto da vecchia. Tanti amministratori ma anche tanti bambini che mi scrivono vogliono essere la mia scorta e questo è il miglior messaggio».
Il presidente della Provincia Giuseppe Angelini era in piazza ieri (martedì 10). «Ero sotto il palco ed eri raggiante e davi speranza – ha detto al telefono alla Segre – Ti ringrazio, eravamo orgogliosi di essere la tua scorta».
Il Comune di Mombaroccio ha conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e rilancia il concorso dopo il successo dello scorso anno. Parteciparono migliaia di studenti da tutta Italia, 88 istituti.
«Un premio che vuole fare memoria di questa storia della famiglia Sarano salvata dai lager – ha spiegato Mazzoli – Le scuole potranno effettuare elaborati scritti o multimediali, è aperto a ogni ordine e grado. Devono far rivivere storie di luce del proprio territorio».
«Mombaroccio è terra solidale – ha sottolineato il sindaco Emanuele Petrucci – da noi la mano si tende. Non bisogna dimenticare, diventa fondamentale».
In palio 1500 euro, le iscrizioni entro il 31 gennaio, i testi entro il 4 marzo.