PESARO – Test salivari e scuola, la polemica è servita. La consigliera regionale PD Micaela Vitri sbotta: «Sono allibita. Non ci sono altri termini per definire la linea della Regione nel comparto scuola. Sbandierare una piccolissima sperimentazione dei tamponi salivari come una rivoluzione, mentre si dice no al green pass ammiccando ai no vax, è ridicolo. Nella nostra provincia saranno effettuati 338 tamponi salivari: 206 alle primarie su 14.207 alunni e 138 alle medie su un totale di circa 16.160 ragazzi. Ci rendiamo conto che stiamo parlando del nulla? Praticamente pochi volontari, della fortunata scuola cosiddetta sentinella, saranno cavie della sperimentazione. Nessuno vuole rischiare ancora il ricorso alla didattica a distanza, ma purtroppo non mi pare questo il piano geniale per mettere le scuole primarie e secondarie in sicurezza».
La consigliera d’opposizione ricorda: «Un’operazione sulla linea del tracciamento completo e attendibile, che proponevamo lo scorso anno io, il mio collega Andrea Biancani e il nostro gruppo, ma che questa maggioranza di destra aveva rifiutato e ora rilancia in versione “soft”. Mi piacerebbe sapere dal presidente Acquaroli e dalla sua giunta il costo e l’utilità di questa operazione. Pensa davvero di scongiurare cosi il rischio della didattica a distanza in caso di contagi? O forse immagina che bastino i rari e disparati purificatori installati in alcune aule a salvarci? Finalmente invece dovrebbe rendersi conto che, se quest’anno la scuola riaprirà in presenza, dobbiamo ringraziare tutti quei docenti che responsabilmente si sono vaccinati, garantendo sicurezza agli studenti e alle loro famiglie. Per insegnanti e personale ata infatti l’obbligo di green pass è fuori discussione, a differenza di quanto Acquaroli e la sua maggioranza hanno disposto per i consiglieri che martedì saranno nell’aula del Consiglio regionale. I consiglieri di destra pensano probabilmente di essere una categoria privilegiata, sulla pelle di tutti coloro che invece si sono vaccinati o si sottopongono a tampone. Non saprei se definirla incoscienza o un privilegio arrogante di chi sfrutta l’immunità di gregge».