PESARO – Pesaro vuole la Green Line, ovvero realizzare una strada verde pedonale e ciclabile al posto del tracciato della ferrovia.
Lo annunciano il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e l’assessore alla Rapidità Mila Della Dora, a seguito dell’approvazione in Giunta dello schema di protocollo di intesa tra il Comune di Pesaro e FS Sistemi Urbani, per la riqualificazione e rigenerazione urbana connessa alla dismissione dell’attuale linea ferroviaria, nello specifico tra Fornace Mancini e Fosso Sejore.
«Si tratta – spiegano – di un accordo importante per il futuro della nostra città, dal punto di vista urbanistico, ambientale e dei trasporti». Dopo l’annuncio dell’arrivo dei fondi destinati all’ammodernamento e il miglioramento della linea ferroviaria Adriatica (5 miliardi in totale ndr), nel quale rientra anche il nodo di Pesaro (1,8miliardi dedicati al tratto marchigiano di Pesaro e Fano ndr), «questo protocollo ci permette di passare ad una fase più concreta, quella delle idee e della progettazione». Il documento sposa due volontà: da una parte quella di FS di velocizzare, dall’altra consentire alla città di trasformare gli attuali binari in una green line, questa da sempre l’idea del sindaco Ricci: «un’infrastruttura del benessere dedicata al trasporto pubblico locale elettrico. Una lunghissima linea verde, dove potranno circolare mezzi elettrici pubblici, biciclette, pedoni. Un progetto che comprenda anche servizi da sviluppare lungo il percorso e il riutilizzo e la riqualificazione di edifici che si trovano lungo la ferrovia».
Come spiega l’assessore alla Rapidità Mila Della Dora, lo scopo del documento, che sarà firmato a Roma nelle prossime settimane, è infatti quello di definire un piano di azioni condiviso tra le parti, «per la realizzazione di un Workshop per la riqualificazione e la valorizzazione delle aree riguardanti la conversione della linea ferroviaria dismessa». Un lavoro che si snoderà in due fasi, che avranno una durata di 5 giorni complessivi e si svolgeranno nei primi mesi del 2024, anno della Capitale Italiana della Cultura: «la prima fase prevede il coinvolgimento di figure del mondo della cultura architettonica, esperti di rigenerazione urbana in un dibattito che dovrà coinvolgere cittadini, stakeholder e associazioni di categoria. Rappresenterà un momento di confronto, di sviluppo di scenari potenziali e alternativi, di individuazione dei principali temi generali utili e di condivisione pubblica delle linee di indirizzo propedeutiche alla redazione di un Documento di indirizzo per la rigenerazione delle aree dismesse o in dismissione». Nella seconda: «approfondiranno l’elaborazione di alcuni scenari di sviluppo urbano, non vincolanti, finalizzati alla formulazione di un documento di sintesi che ne riassumerà gli esiti, nonché le principali direzioni di sviluppo, anche attraverso l’uso di tecnologie emergenti. Per garantire il successo e l’esito positivo di entrambe le fasi il Comune si avvarrà del supporto di un ente scientifico di ricerca specializzato in trasformazioni urbane conseguenti a rifunzionalizzazioni di assi ferroviari in via di dismissione».
Quello dell’ammodernamento della ferrovia è l’investimento «più grande mai visto nel nostro territorio, strategico e fondamentale per lo sviluppo della città e dell’ambiente. Un modo per trasformare uno spazio di divisione in uno spazio di unione», ha ricordato l’assessore al Fare Riccardo Pozzi, che qualche mese fa aveva lanciato l’ipotesi di un concorso di idee, «per cominciare a capire, in maniera più completa, come sviluppare il progetto dal punto di vista urbanistico. Grazie a questo protocollo, cominceremo a mettere nero su bianco le idee e gli spunti che emergeranno, utili alla programmazione futura della città».