PESARO – Seduti nello stesso tavolo. Fino a cinque mesi fa erano candidati sindaco rivali, ma ora Matteo Ricci ha conferito la delega all’Università alla consigliera 5 Stelle Francesca Frenquellucci. Una mossa che ha creato non pochi malumori nel centrodestra.
Ma che per il sindaco è «un laboratorio politico in vista delle regionali». Un’operazione che ha visto comunque una verifica in maggioranza e nel gruppo consiliare dei 5 Stelle.
Durante la conferenza stampa si è parlato di sedi e programmi.
«Lunedì 21 ottobre incontreremo a Urbino il rettore Vilberto Stocchi – ha spiegato Matteo Ricci insieme alla consigliera M5S Frenquellucci. «Andremo al tavolo con un’idea abbastanza larga, di sicuro considereremo le esigenze dell’ateneo. Si può anche ripartire dai corsi che c’erano prima o ragionare su innovazione e ricerca. Vedremo: sono sicuro che dalla Carlo Bo arriverà la disponibilità al confronto, il rettore è persona pragmatica e guarda alla sostanza».
Merito dei Cinque Stelle, per il sindaco, rimettere al centro la questione: «Lo hanno fatto in campagna elettorale e si è registrata un’impostazione parzialmente diversa rispetto al passato dall’università. Che si è detta pronta a riaprire la discussione se il Comune avesse messo a disposizione gratuitamente gli spazi. Noi abbiamo individuato le soluzioni: l’Olivieri nell’immediato e parte del San Domenico in prospettiva. Del resto avere gli studenti in centro è l’ipotesi migliore, anche a livello di indotto».
Di qui «il percorso su un tema concreto e importante per la città», con il sindaco che torna sulla distinzione tra parte corrente e voce investimenti del bilancio: «Pesaro Studi pesava 900mila euro tra affitti e corsi, il Comune era rimasto da solo a portare avanti un accordo degli anni Novanta. La scelta di chiudere l’abbiamo fatta a malincuore e mi sono preso i fischi dagli studenti. Con la nuova prospettiva le cose cambiano, perché i beni per il Comune stanno nella parte degli investimenti. Su cui abbiamo avuto molti più margini, come noto, negli ultimi anni».
Sulla delega a Frenquellucci: «È un accordo alla luce del sole. Si può fare perché i toni della campagna elettorale sono stati civili e il M5S ha tenuto un’opposizione costruttiva in consiglio nel nuovo mandato. Naturalmente il clima politico nazionale ha favorito il ragionamento. È un percorso che vorrei allargare anche su altre questioni: su alcuni punti, come l’ospedale, sappiamo che le posizioni saranno sempre distanti. Ma nel programma dei Cinque Stelle vedo altre cose compatibili».
Ancora in vista delle Regionali: «La mia parte politica deve provare a raggiungere accordi programmatici sul futuro delle regioni, così come sta avvenendo in Umbria: parlo in generale e lo sto dicendo da tempo. I Cinque Stelle restano all’opposizione, ma da oggi hanno una responsabilità in più su un tema specifico. Ringrazio i gruppi consiliari Pd e M5S. Hanno mostrato serietà, perché l’operazione non è stata facile per nessuno. Solo la mozione rischiava di restare un segnale troppo debole, la delega dimostra che non stiamo scherzando su Pesaro Studi».
Frenquellucci è soddisfatta: «Durante la campagna elettorale abbiamo lanciato l’idea di riaprire Pesaro Studi, coinvolgendo alcuni senatori e l’ex ministro Bonisoli. Tutti ci hanno dato pieno appoggio. Nell’incontro fatto con Stocchi è emerso che la riapertura su Pesaro avrebbe potenziato e non danneggiato la Carlo Bo. Sull’università vedo serietà: se non sarà così faremo un passo indietro. Continueremo a fare opposizione e voteremo contro su quello che non condividiamo». Conclude la capogruppo M5S: «Su Pesaro Studi è partito un tavolo di lavoro, un consorzio di idee. Guardiamo anche alla possibilità di intercettare fondi europei». Presenti gli assessori Antonello Delle Noci ed Enzo Belloni, oltre ai consiglieri M5S Lorenzo Lugli e Lisetta Sperindei.
Ancora polemiche dai consiglieri comunali di Lega, Prima c’è Pesaro-FDI e Forza Italia che hanno ufficialmente presentato una lettera al presidente del consiglio comunale.