ANCONA – Il picco di contagi è stato raggiunto nelle Marche, ma il comportamento delle persone farà la differenza sull’andamento futuro dell’epidemia. A dirlo è il professor Stefano Menzo, primario della Virologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. «Le misure di contenimento hanno avuto efficacia e quindi i nuovi contagi stanno diminuendo, ovunque in Italia e anche nelle Marche» spiega il virologo.
Nella nostra regione il picco è stato raggiunto poco prima del fine settimana scorso, spiega il primario, quando «abbiamo cominciato a vedere prima un rallentamento dell’aumento dei nuovi contagi, poi un appiattimento e adesso c’è una riduzione».
Su quello che potrà essere l’andamento dell’epidemia molto dipenderà dal comportamento delle persone: «Il virus di per sé è molto prevedibile, quello che è poco prevedibile invece è come si comporteranno le persone – spiega -, più che di virologi bisognerebbe parlare di psicologi: dipenderà da quanto le persone osserveranno le norme e quanto le autorità regolamentatorie imporranno delle restrizioni o meno, dipende tutto da questi fattori».
Secondo il virologo infatti «il virus è sempre quello, non si è modificato, ha più o meno sempre le stesse caratteristiche», ma in Italia, nonostante le due ondate «il numero di persone che hanno contratto l’infezione è largamente inferiore a quelle che ancora la possono prendere, quindi siamo ben lontani dall’immunità di gregge».
In caso di allentamento dei comportamenti «si può assistere ad una ripresa dei contagi», così come con la riapertura delle «scuole che sono sempre un grande motore di queste epidemie respiratorie»: per il professor Menzo «una tra le misure più efficaci è stata proprio quella di aver chiuso le scuole superiori». «Spero che i ragazzi abbiano capito qualcosa in più rispetto a settembre – prosegue -, quando si comportavano come se nulla fosse, e questo ha innescato la seconda ondata, diciamolo chiaramente, non nascondiamoci dietro ad un dito: se d’ora in poi avranno invece una maggiore coscienza e si riuscirà ad educarli meglio» la situazione potrà migliorare.
Il virologo pone l’accento sul fatto che «uno dei difetti che si può imputare al sistema in questo periodo è che non c’è stata una comunicazione, non ho visto campagne pubblicitarie in televisione», ma «se vogliamo sensibilizzare le coscienze dei ragazzi, che poi sono quelle più importanti in questo momento per il contagio, bisogna che facciamo anche quel passaggio».
Sulla possibilità di una terza ondata il professor Menzo dichiara: «Io sono ottimista, più che di nuova ondata parlerei di alti e bassi: adesso staremo tutti più attenti visto che la situazione si è ripetuta e sappiamo che si può ripetere ancora se ci rilassiamo troppo. Spero che tutti facciano un po’ meglio di quanto fatto in autunno». In ogni caso, prosegue «sono ottimista che vere e proprie ondate non le avremo, avremo forse delle riprese a cui seguiranno di nuovo delle restrizioni, andremo avanti così tira e molla fino al vaccino».