ANCONA – «Un risultato straordinario», l’assessora regionale alle attività produttive Manuela Bora commenta così la graduatoria Istat relativa al Pil 2018 (report sui conti economici territoriali 2016-2018). Le Marche sono risultate la regione italiana con la crescita maggiore del Pil, prima dell’Abruzzo con un +2,2% e della Provincia Autonoma di Bolzano (+2%).
Una notizia che già era stata accolta con entusiasmo dal presidente regionale Luca Ceriscioli, che aveva così commentato: «Insieme ai dati positivi di crescita occupazionale e diminuzione della disoccupazione, sono il segnale che stiamo lavorando bene. L’occupazione 2015-19 nelle Marche è cresciuta del 3%, in Emilia Romagna del 2,8%, la disoccupazione nelle Marche è -1,2%, in Emilia Romagna -1,4%. Siamo al passo con le migliori regioni italiane. Questi risultati sono lo stimolo a fare sempre di più, nel 2020, per sostenere lo sviluppo e l’occupazione della nostra bellissima terra».
È anche emerso, sul fronte del reddito per abitante, che la crescita più marcata tra le famiglie residenti, secondo l’Istat, si registra in Toscana (+2,3%) e nelle Marche (+2,2%).
Ora la Bora è tornata sull’argomento dando ulteriori dettagli nel giorno in cui la Regione Marche presenta alla Confindustria regionale gli ultimi tre bandi della programmazione 2014-2020. «Crescere del 3% è un risultato straordinario e superiore alle nostre migliori previsioni – ha dichiarato – . Siamo assolutamente consapevoli che si tratta di una stima e che le Marche partivano da una frenata senza precedenti, dal 2008 fino a tutto il 2017, per via del terremoto, ma il dato di crescita del 2018 segue quello del 2017, che invece è definitivo e indica il Pil a +1,8%».
Insomma, nelle stime dell’Istat relative al 2018, secondo la Bora «ci sono segnali di una ripresa in molti settori», a crescere è soprattutto il valore aggiunto dell’industria (+5,5%) e dei servizi (+3,6%, con una punta del +9% per il commercio). Ma l’assessora ha anche sottolineato la crescita del Pil pro capite, passato da 26.895 a 28.076 euro per abitante (+4%), l’incremento nei consumi delle famiglie (+2%) e il maggior reddito disponibile nei nuclei familiari marchigiani (+2%). Dati che secondo l’assessora creano «un clima virtuoso di rilancio dell’economia regionale».
«La Regione non genera direttamente Pil – ha detto – , ma sta creando tutti i presupposti per sostenere il sistema delle imprese» specie «con interventi a sostegno della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione». Proprio in questi ambiti «sono state stanziate risorse per oltre 180 milioni di euro» in settori chiave dell’economia marchigiana: manifattura sostenibile, salute e benessere, domotica e meccatronica, con il varo delle piattaforme collaborative e dei progetti di ampliamento e sviluppo nelle aree colpite dal sisma che «andranno presto a regime e porteranno ulteriori benefici».
Infine la stoccata politica della Bora verso il centrodestra che aveva più volte sottolineato il declino della Regione: «Decine di imprenditori da tutte le Marche rispondono ai nostri bandi rifiutando l’idea di una regione in declino come la sta raccontando il centrodestra».