Attualità

A Pisa e Ravenna si festeggia Spontini con Vestale

Si tratta dell'allestimento di successo che ha inaugurato il cartellone lirico del Teatro Pergolesi di Jesi. Dirige Alessandro Benigni, maiolatese doc

Carmela Remigio in Vestale al Teatro Pergolesi di Jesi. Foto di Sonia Petrocelli

I festeggiamenti per i 250 anni della nascita di Gaspare Spontini – anniversario ricco di eventi che si è celebrato nel 2024 con Riccardo Muti ad aprire il programma a Jesi, Ascoli e Maiolati Spontini – proseguono nel 2025 con l’opera capolavoro La Vestale, a breve sui palcoscenici di Pisa e di Ravenna. Si tratta dell’allestimento di successo che ha inaugurato la Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, frutto di una coproduzione fra Fondazione Pergolesi Spontini, ente capofila, insieme al Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Pisa. Dopo il debutto a Jesi, ed il successo di Piacenza, l’opera prosegue il suo tour questo fine settimana nella città toscana, per poi chiudere a Ravenna nel mese di marzo. Protagonista alla direzione orchestrale è sempre il maestro Alessandro Benigni, maiolatese doc e concittadino di Gaspare Spontini.

Alessandro Benigni ha diretto La Vestale di Spontini al Teatro Pergolesi di Jesi. Foto Binci

Per la prima volta nella sua storia, il teatro Verdi di Pisa porta in scena questa opera lirica di rara esecuzione che, dopo il revival conosciuto grazie alla memorabile interpretazione scaligera di Maria Callas e Franco Corelli nel 1954 con la regia di Luchino Visconti, è considerata una delle opere più significative di Spontini per la possente ispirazione drammatica, la finezza della parte strumentale, la stretta aderenza tra valori musicali, psicologia dei personaggi e azione scenica. Due gli spettacoli in programma: venerdì alle 20.30 e domenica alle 15.30. Scene e costumi sono firmati da Gianluca Falaschi. Protagonista nel ruolo di Giulia, la giovane vestale innamorata, è Carmela Remigio, affiancata dal baritono Bruno Taddia nel ruolo del generale Licinius. Esegue l’Orchestra La Corelli, il coro è del Teatro Municipale di Piacenza.

«In questa messa in scena – spiega Gianluca Falaschi regista, costumista e scenografo – il parallelismo tra Giulia e la Callas è inevitabile. Entrambe sono donne sotto pressione costante, schiacciate dalle aspettative della società e dal peso della propria leggenda personale. La vita della Callas, segnata dal sacrificio della propria identità in nome dell’arte, riflette perfettamente il destino di Giulia, costretta a rinunciare ai propri desideri per preservare la purezza del proprio ruolo sacro. Come Maria Callas, Giulia è una figura osservata, giudicata e spinta verso una perfezione insostenibile, un peso che, alla fine, si rivela schiacciante».