ANCONA – Sarà intitolata a Luca Canonici la pista ciclabile che sarà realizzata tra la stazione di Ancona e il quartiere Piano San Lazzaro. È stato il padre del ragazzo, travolto e ucciso da un’auto il 12 settembre, a chiederlo all’assessore alla Viabilità Stefano Foresi che ha già dato una prima risposta definitiva.
Luca Canonici, 38 anni, era un grande amante della bici e si impegnava tantissimo per il sociale. Anche la Ciclofficina era una sua idea: uno spazio all’interno dell’Ambasciata dei Diritti in cui riparava bici usate, per poi metterle a disposizione degli immigrati. Grande tifoso dell’Ancona, amava la natura e i viaggi e si era battuto per tanti anni per la mobilità sostenibile e contro le stragi sulle strade e l’alta velocità. «Il reato di omicidio stradale non basta – scriveva sulla sua pagina Facebook – bisogna intervenire sulla manutenzione delle strade, la segnaletica. E sulla riduzione della velocità nei centri abitati».
La storia
Luca Canonici, la sera del 12 settembre, in sella al suo scooter, tornava dal matrimonio di un collega di lavoro e, sulla provinciale tra Castelferretti e Chiaravalle, è stato prima centrato da un’auto e poi investito da un Suv. Verso le 20.40 percorreva la Provinciale, quando venne urtato da una Fiat Uno bianca che viaggiava in direzione opposta e che non gli diede la precedenza. A terra, ferito, respirava ancora e venne soccorso da altri automobilisti di passaggio, ma in quel momento arrivò un Suv Opel Frontera che lo travolse, uccidendolo. I soccorritori dovettero gettarsi nel fosso a lato della strada per non essere investiti. Il conducente del Suv disse di non aver visto le persone chinate a terra che stavano soccorrendo Canonici, perché nessuno indossava un giubbotto fluorescente, né era stato posizionato un triangolo.