ANCONA- Sono passati quasi due anni dall’incidente che si portò via per sempre Huub Pistoor, l’ingegnere informatico di 56 anni, residente ad Osimo, che morì schiacciato dal rimorchio di un tir, in via dell’Industria, ad Agugliano.
Oggi l’autista del mezzo pesante, un moldavo di 57 anni, ha patteggiato la pena davanti al gup Francesca De Palma, al tribunale dorico. Al camionista è stato contestato l’omicidio stradale ed è stato condannato ad un anno e tre mesi più la sospensione della patente di guida per un anno.
Originario dell’Olanda Pistoor perse la vita il 29 marzo 2019, a bordo di una Fiat Punto. Era sera, tornava a casa, quando si ritrovò quel rimorchio che gli venne addosso. La Procura indagò sia il conducente del tir che i proprietari del mezzo, una società composta da padre e figlio, pugliesi. Per questi ultimi è stata chiesta l’archiviazione ma i familiari di Pistoor si sono opposti e il 21 aprile prossimo è fissata la discussione davanti al gup.
Ritengono infatti che anche i proprietari del mezzo siano responsabili in quanto il tir presentava delle carenze di manutenzione per questo il rimorchio si sarebbe staccato. In udienza oggi c’erano la figlia dell’ingegnere, Anna Postoor, e la compagna Gioia Bucarelli, rappresentati dagli avvocati Ennio Tomassoni e Oliviero Mazza. «Chi manda su strada certi mezzi – ha commentato l’avvocato Mazza – è responsabile come chi li conduce, anzi la responsabilità è maggiore».