ROMA – Non poteva mancare Padel Corporation di Jesi alla festa del padel che per tre giorni ha trasformato Roma nella capitale anche del gioco che ˗ racchette alla mano ˗ sta conquistando sempre più attenzione, interesse, giocatrici e giocatori, passione in tutta Italia e in Europa. Alla Nuova Fiera di Roma, Pix-padel Italy X-Perience, ha riunito oltre 90 espositori su 20mila metri quadri, con 10 campi gioco, campioni e semplici praticanti alla prova, lezioni di prova, stage, esibizioni ed eventi per tutto ciò che ruota attorno a questa disciplina che sfiora ormai nel Paese il milione di persone impegnate, con in vista un potenziale raddoppio.
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Presente al gran completo anche lo staff di Padel Corporation, con due campi che hanno visto per tre giorni un via vai di competizione e divertimento. Ma a Roma, Padel Corporation ha soprattutto portato importanti novità, sul piano in particolare della innovazione e della sicurezza nel settore, cui la realtà marchigiana dedica particolare attenzione. «Finalmente, dopo quasi un anno di prove, lavoro e investimenti ˗ rivela Andrea Rossetti, presidente onorario di Padel Corporation ˗ siamo stati certificati dal Tuv, un ente certificatore internazionale che ha testato i nostri campi dagli ancoraggi, alla struttura generale, ai vetri. E siamo la prima azienda al mondo che può vantarlo. La sicurezza è la nostra stella polare: chi si rivolge a noi chiede campi certificati, sicuri, costruiti a regola d’arte».
Come per le novità dell’ultimo modello, “Valentino”, presente proprio a Roma. Progettista, non per caso, l’ingegnere Vito Valentino: «Abbiamo cercato ˗ spiega ˗ di dare le caratteristiche migliori a tutti i componenti: tubolari con spessore di 4 millimetri, zincatura a caldo per tutto quel che sta all’esterno, una travatura nella parte superiore del vetro per dare rigidità in modo che il vetro stesso, che è la componente più delicata, non sia soggetto a flessioni che possono portare a rotture pericolose. E dato che al campo è stato dato, non per volontà mia, il mio nome, ci tengo ancora di più a che sia sicuro per chi lo compra e chi gioca, che deve solo pensare a divertirsi».
Ma non è certo qui che ci si ferma. In serbo, ci sono ulteriori sviluppi. «I nostri clienti – dice Mattia Rossetti, che di Padel Corporation è amministratore unico – ci hanno chiesto con insistenza un modello super panoramico, senza palo d’angolo, con vetri 8+8 che sono una innovazione e il nostro orgoglio: e allora che nel 2023 abbiamo in previsione il nuovo modello Acquarium, che entro un paio di mesi sarà sui nostri listini prezzo».
Al fianco di Padel Corporation alla fiera di Roma, anche quelle collaborazioni che stanno dando alla sua offerta sempre maggior valore: quella tecnica con Padel Fusion Team, e quella con CentroLegno che ha portato allo sviluppo del modello Han-gar. «Noi costruiamo campi da padel -dice Andrea Rosetti ˗ non compriamo e rivendiamo. E nel seguire e prendere per mano il cliente dal primo giorno, dal sopralluogo al collaudo, passando per l’assistenza nel seguire incombenze burocratiche e permessi, sappiamo che chi si rivolge a noi ha bisogno di tante cose. Ad esempio ad un circolo per funzionare bene serve una parte tecnica e da qui ecco la collaborazione con Padel Fusion Team e la sua agenzia di maestri. Mentre Han˗gar ci ha aperto un mondo che neppure noi ci aspettavamo, un successo incredibile. Ci chiamano da mezzo mondo: clienti in Svizzera, Tunisia, Austria, richieste anche dall’Australia».
Conferma Manuel Moreira, giocatore del World Padel Tour e coach per Padel Fusion Team: «La collaborazione nasce per offrire ai circoli la possibilità di coprire a 360 gradi le loro necessità: campi ottimi e maestri con più venti anni di esperienza». E Roberto Del Bianco, direttore tecnico di Han˗gar, racconta: «Un vero e proprio exploit: in breve periodo sono esplose le richieste, grazie ai risultati che il progetto può offrire a centri sportivi con una copertura che garantisce un completo efficientamento energetico e un risparmio totale. Han˗gar riesce a essere autosufficiente, con pannelli foto voltaici che possono dare fino a 200 chilowatt di energia, grazie ad uno staff tecnico, dall’ingegner Marchetti Rossi all’architetto Felicetti, che ci sta mettendo tutto sé stesso».