ANCONA – Nelle Marche la donazione di plasma centra e supera l’obiettivo del programma nazionale indicato dal Ministero della Salute, nonostante le difficoltà create dalla pandemia con le restrizioni agli spostamenti. La nostra regione nel 2020 ha raccolto 35mila 194 chilogrammi di plasma superando l’obiettivo fissato dal ministero a 35mila chili. «Una grande soddisfazione» dichiara la dottoressa Giovanna Salvoni, responsabile del Centro Raccolta Sangue delle Marche: «abbiamo raggiunto l’obiettivo del programma nazionale nonostante le restrizioni legate alla pandemia, superandolo anche di qualche centinaia di chili».
Con una raccolta di 23,2 chilogrammi ogni mille abitanti le Marche «sono la seconda regione in Italia dopo il Friuli» prosegue, spiegando: «siamo una regione virtuosa grazie alla bella rete trasfusionale che lavora in maniera organizzata e in sintonia con le associazioni volontari del sangue» e rimarcando che l’obiettivo viene raggiunto «già da tre anni». La dirigente del Dirmt, Dipartimento Interaziendale Regionale di Medicina Trasfusionale, Daniela Spadini spiega che nel 2020 si è assistito ad «una riduzione della raccolta di sangue intero, alla quale abbiamo fatto fronte con le scorte che avevamo», mentre «la raccolta di plasma è andata bene grazie anche alla campagna realizzata con l’Avis».
Una notizia buona notizia considerato il fatto che dal plasma raccolto vengono ricavati farmaci salvavita. A livello nazionale però il quadro è diverso: l’anno scorso infatti la raccolta si è fermata a 841.332 chilogrammi, inferiore del 2% agli 858.900 chilogrammi del 2019 e lontano dall’obiettivo di 854.002 fissato dal Programma annuale di autosufficienza. Secondo i dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue, la raccolta è cresciuta solo in Emilia-Romagna e in Calabria, mentre è rimasta stabile nelle Marche, dove l’obiettivo era stata raggiunto anche gli anni scorsi, nella Provincia Autonoma di Bolzano, in Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Sicilia.
La rete trasfusionale nelle Marche è organizzata come un hub, con il Dirmt che guida e collega i 12 centri trasfusionali: Urbino, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, Jesi, Fabriano, Macerata, Civitanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Le provette di sangue e le sacche di plasma raccolte nelle Marche, arrivano nell’hub dell’ospedale regionale di Ancona, ovvero al Centro Regionale del Sangue, dove vengono eseguite tutte le analisi necessarie a verificare l’idoneità del materiale raccolto. Una centralizzazione che come evidenzia la dottoressa Salvoni «consente una economia di scala e la standardizzazione delle analisi». Presente anche una rete informatica unica regionale che consente ad ogni centro trasfusionale di monitorare la situazione dei donatori per evitare ad esempio il ripetersi di esami già fatti. Il plasma raccolto serve a produrre medicinali salvavita, i cosiddetti plasmaderivati come l’albumina o le immunoglobuline o i fattori della coagulazione, utilizzati per terapie salvavita.
Se la raccolta di plasma è andata bene nel 2020, quella di sangue ha segnato una riduzione, sia nel consumo, dovuto al blocco delle attività chirurgiche durante i mesi della pandemia, spiega la dirigente del Centro Regionale Sangue, sia nella raccolta. La donazione di sangue ha segnato un -7,7% rispetto al 2019, ma c’è stata anche una contrazione del 6,6% del suo utilizzo. «Non abbiamo avuto grandi carenze, se non in questo mese» spiega la dottoressa Salvoni, spiegando che mancano 200 unità, «principalmente ad Ancona che è il polo di attrazione più grande e dunque utilizza più sangue».
Il plasma iperimmune non rientra nel conteggio delle donazioni: chiuso il protocollo nazionale Tsunami per lo studio dell’impiego degli anticorpi delle persone guarite dal covid-19 nella malattia, la raccolta prosegue nelle Marche. Ad oggi sono 300 le unità di plasma iperimmune raccolte, le quali vengono somministrate come terapia compassionevole, essendo chiuso lo studio. La raccolta avviata prima solo in tre sedi, Ancona, Fermo e Pesaro, è stata estesa all’ospedale di Macerata, Civitanova Marche, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.