OSIMO – Fare il punto sul settore agricolo italiano e in particolare di quello delle Marche, analizzando le sfide attuali e future del Made in Italy. Questo l’obiettivo del convegno che si è svolto questa mattina ad Osimo al Teatro La Nuova Fenice dal titolo “Arte, cibo e agricoltura – il patrimonio culturale italiano”. Ospite d’onore il critico d’arte Vittorio Sgarbi. «Esiste un collegamento naturale tra agricoltura, cibo e cultura: in una parola il territorio diventa un mezzo e veicolo per lo sviluppo del turismo e noi vogliamo vincere la sfida – ha dichiarato Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche – Gli studi lo confermano, il tema della qualità e dell’origine dei prodotti è sempre più centrale. I consumatori sono sempre più attenti a ciò che mangiano, con un occhio sempre più attento alla provenienza dei prodotti e alla loro salubrità. È importante quindi sostenere il Made in Italy”». L’iniziativa è stata promossa dall’associazione T.E.R.R.A. di Marche e Confcommercio Marche Centrali, con il patrocinio di Senato della Repubblica, Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Teramo, Città di Osimo e Aigacos.
Ospite il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha presentato una visione su cibo e agricoltura come espressione artistica della cultura italiana e del territorio, sottolineando il forte binomio tra arte e agricoltura attraverso un excursus tra le più celebri opere d’arte capaci di esaltare il valore del cibo e il ruolo degli agricoltori.
«Siamo lieti di aver ospitato proprio nelle Marche, regione a forte vocazione agricola e fiore all’occhiello per la sua qualità e tra le prime realtà agricole del paese, un convegno capace di unire istituzioni, accademici e agricoltori intorno ad un unico tema, l’agricoltura, che rappresenta ancora oggi un volano fondamentale per l’economia, il turismo e la cultura italiana – ha aggiunto Renato Frontini, Presidente di T.E.R.R.A. di Marche – Il nostro obiettivo primario, da sempre, quello di sostenere i veri protagonisti, gli agricoltori, mettendoli nelle condizioni di lavorare al meglio e con profitto al fine di garantire prodotti sicuri, di qualità e sostenibili perché capaci di rispettare l’ambiente. L’agricoltura oggi sta cambiando, sono sempre più i giovani ad avvicinarsi alla produzione agricola e saranno loro il nostro futuro, saranno loro i produttori che porteranno in tavola il cibo per i nostri figli: dobbiamo investire su di loro e rivolgere loro un aiuto concreto attraverso iniziative che li facciano crescere culturalmente e tecnicamente».
Al convegno sono intervenuti Michele Pisante, professore ordinario di Agronomia all’Università di Teramo, Angelo Moretto, dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, dell’Università degli Studi di Milano e direttore Centro Internazionale per gli Antiparassitari e la Prevenzione Sanitaria, Rodolfo Santilocchi, professore ordinario di Agronomia alla Politecnica delle Marche e Donatello Sandroni, giornalista e divulgatore scientifico.