OSTRA VETERE – Rodolfo Pancotti è il nuovo sindaco di Ostra Vetere. Il candidato della lista di centrosinistra ottiene 983 preferenze, il 49,37%, superando Massimo Bello (764 voti, 38,37%) e Giordano Rotatori (244 voti, 12,25%). Pancotti prende il posto del sindaco uscente Luca Memè. «Per prima cosa – dice il neo sindaco – voglio riportare un po’ di serenità e tranquillità in paese, poi inizieremo con le questioni amministrative».
Riproponiamo l’intervista fatta a Pancotti qualche giorno prima del voto.
Quali sono le sue priorità?
«Tra le priorità vi è sicuramente quella di potenziare alcuni servizi che possano rendere più agevole la vita delle famiglie di Ostra Vetere. Mi riferisco ai servizi per l’infanzia per i quali dovremmo potenziare la scuola materna e l’apertura pomeridiana dell’asilo nido oltre a ridurre le quote per le fasce più deboli. Ma anche i servizi per gli anziani, non solo quelli della rsa, garantendo l’assistenza magari tramite servizi a domicilio. Oltre al sociale, ci sono le politiche per lo sviluppo: dobbiamo potenziare le infrastrutture esistenti e implementare finalmente la banda larga: se riusciremo a fare questo non sarà merito solo nostro ma anche di chi ci ha preceduto, perché ognuno ha contribuito con il proprio mattone».
Ha già in mente la squadra di governo se dovesse risultare eletto?
«Onestamente no, non ce l’ho. Non mi piace l’idea del sindaco che decide tutto da solo. Noi abbiamo un’altra idea, condivisa con tutti i componenti della Lista Civica per Ostra Vetere: quella della squadra che in base alle competenze dei candidati e anche alle preferenze dei cittadini, si dà una forma, si autodetermina, cercando di creare la giunta migliore con le persone giuste per il ruolo scelto».
Cosa intende realizzare nei primi 100 giorni di mandato nel caso vincesse le elezioni?
«In primo luogo il paese ha bisogno di normalità, quindi di opere pubbliche come la riqualificazione energetica della scuola d’infanzia, il miglioramento della viabilità e della sicurezza dei cittadini. Ma non dobbiamo limitarci a ciò: vogliamo arrivare all’istituzione di un front-office al quale rivolgersi per segnalare criticità in collaborazione con la Polizia Municipale, a una nuova struttura per il centro diurno e a uno smart-lab, un piccolo laboratorio per i giovani in cui potranno avere spazio per dedicarsi all’arte e allo sviluppo della propria professionalità. Sono realtà da cui possono nascere le attitudini dei nostri giovani, in cui i cittadini si formano, spazi entro i quali arrivare a sviluppare le professionalità».
Unione dei Comuni: quali opportunità/rischi per il paese?
«Come le associazioni sono il motore fondamentale del comune, per poter lavorare insieme e raggiungere certi obiettivi, alla stessa maniera salutiamo di buon occhio l’unione dei comuni perché è un’opportunità per il futuro del nostro paese e di tutto il territorio della vallata. Isolarsi non va bene, non si riuscirebbe ad andare da alcuna parte mentre noi abbiamo bisogno di muoverci sia in materia di turismo, sia per quanto riguarda le funzioni che i comuni sono chiamati a svolgere con sempre minori risorse. L’unione sarà fondamentale per raggiungere contributi che da soli non avremmo: contributi che saranno poi suddivisi in base alla popolazione di ogni ente, come è giusto che sia. Lo hanno compreso i cittadini, i rappresentanti delle categorie produttive, gli artigiani e gli imprenditori ma vorrei fare un esempio: nei prossimi tre anni, Ostra Vetere vedrà andare in pensione i dirigenti del servizio anagrafico, dell’area tecnica e della polizia municipale e un operaio. Con i limiti che abbiamo ora come singolo comune, potremmo assumere solo una persona delle quattro che andranno in pensione, mentre se rimaniamo nell’unione, potremo fare fronte a ogni pensionamento con altrettante assunzioni grazie agli incentivi che vengono stanziati a tale scopo. Se poi pensiamo al settore turistico e guardiamo le altre realtà nazionali dove vengono promosse intere vallate o regioni, ci rendiamo conto che l’unione dei comuni sarà strategica».
Un sogno per la sua città?
«Sono nato a Ostra Vetere e da 30 anni vivo qui. Quello che ho notato maggiormente è che manca la serenità: io vorrei nel mio piccolo cercare di riportare un po’ di serenità in paese, senza quindi cercare lo scontro come è avvenuto in passato sia a destra che a sinistra. Vorrei riuscirci magari stando in mezzo alla gente, favorendo il dialogo anche critico, ma sempre in ottica costruttiva. Vorrei anche che alcune persone, tra cui molti adulti, imparassero a usare i social network non per polemizzare, attaccare o insultare: io da parte mia lascerò scorrere le polemiche, perché non portano nulla di buono».