PESARO – Ancora tagli per i Comuni, dopo i 3 milioni di euro in meno in 4 anni, quantificati dal taglio quinquennale di 250 milioni agli enti locali decisi dal Governo a luglio, arriva l’ulteriore mazzata dalle bozze della finanziaria 2025, che riguarda i tagli alla spesa corrente e prevede, per il prossimo anno, nel solo Comune di Pesaro, oltre 300mila euro in meno che raddoppieranno nel 2026 a 600mila, nel 2027 ulteriori 600, nel 2028 altri 600mila e oltre 1milione nel 2029.
«Per il prossimo anno contiamo oltre 300mila euro in meno che si aggiungeranno ai 680mila euro già comunicati (quasi 1milione in un solo anno) ma i tagli più gravi saranno nel quadriennio 2026-2029 e, in totale, perderemo oltre 6 milioni di euro che dal 2029 saranno a regime, ovvero gli stessi soldi in meno per ogni anno». Ad annunciarlo sono il sindaco Andrea Biancani e l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi, secondo i primi calcoli fatti dagli uffici comunali. «Sono tagli insostenibili che non rispondono alle esigenze della città. Una rapina per gli enti locali e per i cittadini a cui, in questo modo, non potremmo più garantire i servizi, le iniziative, le attività che stiamo portando avanti in diversi campi, da quello sociale a quello educativo ma anche culturale e sportivo», precisano Biancani e Pozzi.
«Una situazione che ci porterà a dover affrontare delle scelte che vanno oltre ad una forte razionalizzazione delle spese – precisa Biancani -. Già dalle scorse settimane abbiamo contattato i vari uffici per portare avanti una razionalizzazione, non facile, che avesse l’obiettivo di aumentare i servizi già presenti, oggi invece, per via delle novità finanziare delineate dal Governo, ci troviamo a dover fare un cambio di rotta netto con l’intento di riuscire a garantire, anche per il futuro, almeno tutti i servizi già attivi sul territorio che attualmente, vista la prospettiva, dovremmo capire come riuscire a mantenere».
Nel dettaglio, l’amministrazione comunale, si è concentrata sulla possibilità di ridurre gli affitti degli uffici, archivi e depositi comunali, a questi si aggiunge anche una possibile revisione economica per il Parco macchine. «Inoltre, stiamo incontrando i vari enti e fondazioni del territorio per capire se ci sarà la possibilità di recuperare risorse utili a garantire i servizi fondamentali e culturali che il comune deve portare avanti, pur con la consapevolezza che sarà difficile trovare le risorse da recuperare per questo settore – precisa Biancani -. Per quanto riguarda gli affitti, occorrerà trovare delle risorse per poter riqualificare le strutture di proprietà comunale e successivamente spostare i vari uffici o depositi, diminuendo così gli affitti pagati dal comune nel giro di un biennio».
Tutte le attività elencate stanno già subendo diverse modifiche «ma sicuramente non basteranno a recuperare tutti i tagli che il Governo centrale sta facendo sugli enti locali. Per un amministratore, riuscire a programmare la propria azione con questi continui tagli diventa molto difficile, in particolare per chi governa le città e si confronta quotidianamente con i cittadini assumendosi delle responsabilità e degli impegni che poi, a causa di scelte scellerate del governo, è impossibile possibile portare a termine», conclude Biancani.