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Le opposizioni di Fabriano attaccano frontalmente la presidente del Consiglio

I gruppi di minoranza stigmatizzano il fatto che la seduta consiliare non si sia conclusa nell'ora stabilita, come da convocazione. Non si escludono iniziative di protesta a iniziare da una mancata partecipazione, totale o di larga parte, nelle prossime riunioni della commissione Capigruppo

Consiglio comunale di Fabriano, i gruppi di opposizione

FABRIANO – Opposizioni consiliari di Fabriano sul piede di guerra contro la maggioranza pentastellata e, in particolare, il comportamento della presidente del consiglio comunale, Giuseppina Tobaldi, tenuto nel corso dell’ultima Assise del 18 dicembre scorso. Non si escludono iniziative di protesta a iniziare da una mancata partecipazione, totale o di larga parte, nelle prossime riunioni della commissione Capigruppo.

La convocazione del consiglio comunale di Fabriano «è chiara», dichiarano i rappresentanti dei gruppi di opposizione: Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Forza Italia e Partito Democratico. «Il termine dei lavori viene stabilito per le 22. Qualora alle 22 fosse in corso la trattazione di un argomento, la seduta proseguirà fino alla conclusione dello stesso. Pertanto, alle 22:30 circa, dopo la votazione dell’argomento in discussione, noi consiglieri di minoranza ci siamo apprestati a lasciare l’aula. Però, la presidente del consiglio, senza una motivazione valida, ha detto che la seduta sarebbe proseguita».

Il consigliere Renzo Stroppa ha fatto verbalizzare la lettura della convocazione, «ma dai banchi della maggioranza ci è stato detto che loro avevano i numeri e, quindi, sarebbero andati avanti ugualmente». E così è stato, tra le proteste della minoranza che ha, comunque, deciso di abbandonare l’aula.

Nella successiva riunione della commissione Capigruppo, il consigliere dell’Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi, ha chiesto che i due argomenti approvati dalla maggioranza, «fossero riportati in consiglio comunale per una normale e corretta discussione e, dunque, votazione. Non sarà così», evidenziano dalle opposizioni che parlano di una «grave lesione e violazione dei diritti dei consiglieri di minoranza dovuta a un comportamento scorretto del presidente del consiglio comunale» e promettono nuove forme di protesta non escludendo la mancata partecipazione di tutti o di buona parte dei capigruppo consiliari durante le sedute della relativa commissione.