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Senigallia, su ponte Garibaldi il M5S tira dritto: «Brutto ma indispensabile»

Dai pentastellati accuse a destra e, soprattutto, a manca: «Con Mangialardi non c’era né partecipazione, né condivisione. E delle vasche si parla dal 1985. Invece questa giunta Olivetti non verrà ricordata per alcun motivo»

Il nuovo rendering del futuro ponte Garibaldi a Senigallia elaborato da alcune associazioni ambientaliste contrarie al progetto
Il nuovo rendering del futuro ponte Garibaldi a Senigallia elaborato da alcune associazioni ambientaliste contrarie al progetto

SENIGALLIA – Un brutto ma inevitabile ponte. E ormai indispensabile. Questo il giudizio del gruppo Movimento 5 Stelle della vallata del Misa che, dopo tanti silenzi, interviene per dire la sua in merito al progetto che tanto fa discutere la cittadinanza. Un progetto calato dall’alto, che non condivide, né come metodologia né come sostanza, ma che deve essere portato a termine perché – a detta del M5S – Senigallia non può rimanere senza. Ma intanto lancia accuse a destra e a manca. Soprattutto a manca.

«Negli ultimi 4 anni l’opposizione di centro-sinistra, tranne che in rarissimi casi, è stata silente. Guarda caso, nel mentre che si avvicinano le elezioni, regionali nelle Marche e comunali a Senigallia, gli avversari di Olivetti si sono destati da un imbarazzante torpore e hanno cominciato a sparare tutte le loro ‘modeste’ cartucce, individuando nella prossima costruzione del nuovo ponte Garibaldi il male di tutti i mali, additando la giunta di destra-centro come non democratica e incompetente». «Ma noi – aggiungono i pentastellati locali – ce li ricordiamo, senza tornare troppo indietro nel tempo, i 10 anni di Mangialardi alla guida della spiaggia di velluto? Mangialardi non era sindaco pro-tempore (come tutti) della città, lui si considerava il capo assoluto e incontrastato». 

Dal M5S vengono ricordati i lavori alla darsena e all’ex porto canale; al nuovo ponte del corso; all’edificazione in via Rodi e in via Cellini o all’ex arena Italia: aree in cui l’intervento si è concretizzato, secondo il gruppo che fa riferimento a Giuseppe Conte, in lavori fatti male o da rifare o in stravolgimenti amministrativi e urbanistici. Per di più, «in città, negli anni di Mangialardi, non è mai esistita né partecipazione né condivisione. Decidevano lui e la giunta, e quel pezzo di opposizione (centro-destra assente) che si ribellava a quello status quo veniva zittito e umiliato, anche quando faceva proposte concrete per il bene della città (ospedale, servizi socio-sanitari, messa in sicurezza del fiume, parcheggi. Ora che il PD è all’opposizione rivendica gli stessi identici diritti che ha sempre tolto a chi non la pensava come lui. Ora che il PD è all’opposizione bisogna che i processi vengano condivisi e partecipati, altrimenti siamo di fronte ad una amministrazione fascista» pungolano dal M5S.

Accuse mosse anche al centrodestra. «Olivetti, rispetto a Mangialardi, ha avuto solo la fortuna che sono arrivati tanti soldi del PNRR, che il precedente sindaco non aveva. Quindi Olivetti ha potuto fare tanti lavori di ordinaria amministrazione (asfaltature, potature e poco altro), che rispetto al niente di prima sembra che abbia fatto un ottimo lavoro. La sua giunta però verrà ricordata ai posteri per… nessun motivo. Nessun progetto teso a far diventare Senigallia sempre più grande e importante. Nessuna idea per destagionalizzare il turismo, per ampliare il commercio al dettaglio, per accompagnare o avvicendare il Summer Jamboree. Nessun coinvolgimento della cittadinanza sulle sorti dell’ospedale e del Misa. Senza parlare della cultura (che porta soldi, porta istruzione, idee nuove), che forse è il capitolo più triste di questa amministrazione. Zero assoluto».

Ma se questa è la storia, il presente non è certo roseo. Da quando non c’è più il vecchio ponte Garibaldi, demolito forse con troppa fretta dato che ha retto per giorni un mezzo di svariate tonnellate, secondo il M5S «il traffico è aumentato così tanto che durante le ore di punta per attraversare alcune strade (via Rossini, stradone Misa, ponte Zavatti, via Pisacane, viale IV Novembre, solo per citarne alcune), servono decine e decine di minuti, a scapito di una concentrazione di smog e polveri sottili che è aumentata a dismisura. Sappiamo tutti che lo smog è altamente nocivo e anche cancerogeno. Senigallia è divisa in due e questo ‘stacco’ crea solo danni alla salute».

E il futuro, si chiede il M5S? Se il dibattito è cominciato tardi quando ormai l’assessore regionale era in procinto di annunciare che il progetto era ormai esecutivo e che non ci potrà essere nessun cambiamento ormai, che senso ha parlare oggi di un fattore estetico quando le leggi impongono quella costruzione? «Una costruzione che neanche a noi piace.  Ma se chi ha governato da 70 anni fino all’altro ieri avesse fatto tutto il possibile per non far esondare il Misa (il primo progetto della vasche di espansione risale al 1985!), ora potremmo ragionare sull’impatto estetico del ponte senza ulteriori preoccupazioni. Abbiamo ascoltato e letto tutti gli interventi in merito a tale questione, e ribadiamo che il ponte si deve fare al più presto e che si deve fare anche se è brutto. Ma almeno sicuro, non come l’altro inaugurato neanche 3 anni or sono! Bisogna quindi governare i processi e, in questo caso, cercare il male minore. La salute e la sicurezza vanno messi innanzi a tutto. Non si può ora cominciare un dibattito su ponte diverso da quello ormai progettato. Ci vorrebbero anni per addivenire (forse) ad un disegno concordato. E non abbiamo tutto questo tempo».