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Jesi, il nuovo statuto in aula per l’approvazione

Salvo ripensamenti, il regolamento municipale, contestato dalle opposizioni, verrà messo in discussione e votato in occasione della seduta del consiglio comunale del 25 luglio

Il consiglio comunale di Jes

JESI – Nuovo statuto in aula per l’approvazione. Dopo mesi di aspre discussioni, il regolamento municipale, salvo ripensamenti, sarà all’ordine del giorno della seduta consiliare del 25 luglio. Serviranno i 2/3 dell’aula per la ratifica, altrimenti si dovrà ri-votare. Difficilmente, l’opposizione darà il via libera. Pd, ma soprattutto Jesi in Comune, restano scettiche sulla decisione di modificarne i principi generali. Perplessità ribadite in occasione dell’incontro di giovedì scorso. A scatenare le polemiche anche la rimozione delle parole resistenza e antifascismo, poi parzialmete re-introdotte.

Nella nuova versione, dopo il riferimento ai valori della Resistenza, è scritto che «questa Città considera una sua irrinunciabile vocazione condannare tutte le ideologie e le diverse soluzioni politiche ed istituzionali che hanno soffocato o limitato le libertà collettive ed individuali di Noi cittadine e cittadini, italiani ed europei; è particolarmente vicina atutti quei popoli che, negli anni, in nome di una falsa uguaglianza e di una mentalità violenta, hanno subito i regimi totalitari del Novecento, causa di crimini, lutti, dolori, discriminazioni e violazioni delle libertà fondamentali». Il Comune di Jesi, si specifica inoltre, «con la propria storia, ha sempre fortemente contrastato il nazi-fascismo nella sua storica determinazione ed ogni altra manifestazione si possa rappresentare nel tempo».

«Come nella peggior tradizione della vecchia politica politicante – tuona Jesi in Comune -, anche in città le questioni fondanti, come la modifica dei prinicipi dello Statuto, vengono votate nel pieno dell’estate, nella speranza di farle passare così, senza troppo clamore, tra la calura e le vacanze. Senza alcuna motivazione politica, almeno espressa, il Presidente Massaccesi, come al solito in solitaria e nell’obbedienza generale, decide che è ora, che non possiamo perdere altro tempo prezioso “inutilmente” (questa è l’idea di partecipazione) e che quindi il 25 luglio si modifica, a colpi di maggioranza, ovviamente, senza il consenso di parte dell’opposizione e di parte della città, la costituzione di Jesi».