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Osimo, la popolazione aumenta di qualche unità: saldo positivo grazie agli immigrati

Immigrati e stranieri fanno aumentare il numero degli abitanti in città che comunque, anche quest'anno, non raggiunge i 35mila abitanti

Il Comune di Osimo
Il Comune di Osimo

OSIMO – Anche quest’anno è ancora lontano il traguardo che anni fa era stato raggiunto. La popolazione osimana non arriva ancora ai 35mila abitanti. Ci era arrivata, a dire il vero, per una manciata di abitanti, fino al 2019, poi il brusco calo. Il numero dei residenti al 31 dicembre del 2021 ormai chiuso conta 34.869 persone, di cui 17.170 maschi e 17.699 femmine. Alla stessa data del 2020 erano 34.818 (maschi 17.100 e femmine 17.718). In lieve aumentato garantito, pare dalla presenza di stranieri in città che sono 2.309. L’anno precedente invece erano 2.268. Le prime etnie in città sono quella rumena (467 cittadini quest’anno, 450 l’anno precedente), albanese (287 contro 311) e marocchina (228 contro 234), proprio come prima. I nuovi nati del 2021 sono stati 124 maschi e 122 femmine, i morti invece 228 donne e 183 maschi: i neonati non sono riusciti a sopperire il numero dei decessi insomma, confermando un trend che è nazionale. Neanche l’anno precedente, quando i nati maschi erano stati 140 e femmine 118 mentre i morti 226 (femmine) e 176 (maschi).

A dire il vero già prima della pandemia la demografia italiana era uno degli aspetti più problematici del Paese, con una popolazione in calo e in rapido invecchiamento, con il numero di nascite o di arrivi dall’estero non in grado di compensare quello di decessi. Guardando a tutta la Valmusone, dai dati recuperati dagli Uffici anagrafe della zona emerge che, a causa della decrescita osimana, tutta la vallata ha perso residenti rispetto all’anno prima. Sebbene questo improvviso calo, la città dei “senza testa” resta comunque la quarta in provincia per popolazione dopo Ancona, Senigallia e Jesi e ormai nettamente davanti a Fabriano. L’amministrazione comunale sta pensando a progetti per ripopolare in particolare il centro storico che ha perso terreno a dispetto dei nuovi quartieri in espansione in periferia.