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Porto di Ancona: al via la demolizione degli ultimi 12 silos

Con l’abbattimento degli ultimi cilindri l’Autorità Portuale avrà a disposizione una banchina complessiva di circa 350 metri, con un retro banchina di 33 mila metri quadrati

I silos della Sai spa

ANCONA- Il porto di Ancona pronto a cambiare definitivamente volto. Sta infatti cominciando in queste ore la demolizione dei 12 silos in concessione alla Sai spa che si trovano nell’area della darsena Marche. Dopo la prima fase di preparazione e allestimento del cantiere, i cilindri di cemento- costruiti nel 1972, alti 48 metri e con un diametro di circa 9 metri- saranno abbattuti icon tencica meccanica controllata.

Prima la demolizione con micro cariche esplosive dei 34 silos in concessione alla Silos Granari della Sicilia srl avvenuta tra marzo e giungo 2019; ora si procede con lo smantellamento degli impianti in concessione alla Sai come definito nel progetto di demolizione verificato e approvato da tutti gli enti competenti in sede di conferenza di servizi conclusa il 12 settembre 2019.

Con l’abbattimento degli ultimi 12 cilindri l’Autorità Portuale avrà a disposizione una banchina complessiva di circa 350 metri, con un retro banchina di 33 mila metri quadrati. Però, su come saranno utilizzate le banchine 19, 20 e 21 della darsena Marche, continua la fase di valutazione dell’Adsp e della Capitaneria di porto di Ancona. Seguirà poi un confronto con tutte le istituzioni, le amministrazioni presenti in ambito portuale e gli operatori per arrivare ad una condivisione sulla destinazione d’uso di questi spazi. Insomma, per il porto di Ancona si tratta di una vera e propria trasformazione da cui nasceranno nuove opportunità di sviluppo per le attività dello scalo.

«È un porto che punta sulla trasformazione per crescere ed evolvere, per rafforzare le sue potenzialità produttive, favorire nuove occasioni di sviluppo per il lavoro delle imprese e la creazione di nuova occupazione – afferma Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di sistema portuale -. Tutto il sistema portuale è consapevole che bisogna puntare ad incrementare la competitività dello scalo per intercettare quelli che sono i cambiamenti e le opportunità del mercato in una logica di sostenibilità ambientale».

Nelle varie fasi della demolizione, che vengono monitorate dagli organi competenti anche per gli aspetti ambientali, non ci saranno modifiche sostanziali alla viabilità portuale della zona né al traffico marittimo.