CASTIGNANO – La cripta della Madonna Addolorata, la torre campanaria alta 32 metri, un primo nucleo sorto probabilmente prima del Decimo Secolo, anche se a causa della mancanza di fonti è difficile fare una previsione esatta. E poi, ancora, i mutamenti che nel corso dei secoli hanno contraddistinto l’intorno a livello urbanistico, con la sua figura che si staglia nitida e inconfondibile, a vegliare il centro storico. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo rappresenta sicuramente uno dei simboli di Castignano, nel Piceno.
L’intervento
Dopo i problemi causati dal terremoto, purtroppo, il monumento è chiuso ed oggetto di un iter burocratico-amministrativo mirato alla riparazione. Motivo per cui l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha presentato la proposta di approvazione del progetto in conferenza permanente, con quest’ultima che ha dato il via libera alla concessione del contributo di 776mila euro da parte della struttura commissariale. Tra i danni principali riportati a seguito delle scosse, ci sono evidenze di schiacciamento sulle murature portanti, in particolare le colonne presenti nella cripta al piano seminterrato, lesioni, distacchi tra la torre campanaria e il resto dell’edificio. L’intervento, che vede nelle vesti di soggetto attuatore la diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, ha come obiettivo la riparazione del danno ed il miglioramento sismico dell’edificio, per cui sono previsti esclusivamente interventi sulle strutture portanti. Dato che la maggior parte delle pareti presenta elementi di pregio che non possono essere rimossi, in particolare gli affreschi che occupano buona parte delle superfici interne, gli interventi sono limitati ad azioni localizzate o diffuse ma di limitata invasività. Oltre agli interventi strutturali è in programma una serie di lavorazioni di ripristino delle finiture limitate però agli elementi non di pregio.