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Post sisma: «Istituire una zona economica speciale nel cratere per far ripartire l’economia». Incontro a Roma

La delegazione marchigiana ha avuto modo di confrontarsi con l'onorevole Morani e con il commissario Legnini. «Saremo presenti a questi tavoli tecnici per portare la voce dei piccoli imprenditori in fortissima difficoltà ormai da 4 anni» il commento della Cna Macerata

L'incontro che si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico (al centro l'onorevole Morani)

ROMA – L’incontro si è svolto mercoledì 29 luglio a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della sottosegretaria, l’onorevole Alessia Morani, e del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini. Presenti i professori Giuseppe Rivetti (Unimc) e Francesco Rizzo (Unicam), i sindaci del territorio Sandro Sborgia (Camerino) e Mauro Falcucci (Castelsantangelo sul Nera), il direttore della CNA di Macerata Luciano Ramadori, Carlo Resparambia di Confindustria e il segretario di Confartigianato Giorgio Menichelli. Presente anche il presidente degli Ordini dei Commercialisti Rosaria Garbuglia, il presidente dei Consulenti del Lavoro Riccardo Russo e il presidente dell’Ordine degli Avvocati Cristina Ottavianoni.

La delegazione marchigiana ha chiesto al Ministero l’istituzione di una legge per una ZES Sisma e cioè una Zona Economica Speciale che interessi i territori gravemente danneggiati nel 2016; il riconoscimento ufficiale dell’area di crisi complessa sarebbe molto importante per il territorio perché permetterebbe di concentrare risorse regionali e statali sul distretto facilitando il superamento delle difficoltà economiche causate dal terremoto.

«Occorre una norma speciale per il medio-lungo periodo perché i segnali del quadro macro-economico che si è creato in seguito al sisma del 2016 e alle successive crisi finanziarie fino all’emergenza sanitaria, sono molto preoccupanti – ha spiegato la delegazione marchigiana in visita al Ministero -. Le conseguenze del terremoto si sono infatti aggiunte a una situazione già di per sé compromessa nelle aree interne, a causa della crisi che da anni investe la nostra economia. Sono indubbiamente necessarie delle misure di natura straordinarie che possano favorire la ripresa economica e il ripopolamento soprattutto delle aree interne, programmi di investimento per la produzione di beni e servizi, innovazione, azioni a supporto dell’internazionalizzazione e operazioni di marketing e promozione».

La ZES favorirebbe, attraverso una fiscalità di vantaggio, lo sviluppo sociale ed economico a lungo termine; adottando leggi finanziarie ed economiche specifiche si attraggono e incentivano investitori nelle aree del cratere che possono avere vantaggi – in termini fiscali, economici e finanziari – e possono rimettere in moto l’intero sistema economico. Ma non solo economia perché nella Zona Economica Speciale sono state considerate anche proposte culturali e tecnologiche che possono, insieme a quella economica, dare la giusta spinta allo sviluppo del territorio.

Durante l’incontro l’onorevole Morani – che insieme al Commissario Legnini ha mostrato la sua volontà nell’attuazione del progetto – ha parlato di altri strumenti da mettere in campo per i rilancio del territorio come la Zona Logistica Semplificata, i Contratti Istituzionali di Sviluppo, il finanziamento dei progetti del “Patto delle Marche”, l’attuazione delle misure previste nello studio “Sentieri di sviluppo” e il programma per le Aree di crisi complessa del distretto calzaturiero fermano-maceratese recentemente finanziato con 70 milioni di euro.

Il direttore di CNA Macerata Luciano Ramadori

«La proposta di istituzione di una Zona Economica Speciale nell’area del cratere sismico – ha detto il direttore di CNA Ramadori – ha trovato particolarmente coinvolta e attenta l’onorevole Morani che si è detta disponibile a esaminarla con il Ministro per la coesione territoriale Giuseppe Provenzano. A breve si verificherà l’operatività dello strumento e la sua integrabilità con altri piani di rilancio del territorio. Sono convinto che si è finalmente imboccata la strada giusta e che questo approccio possa a breve portare i primi benefici. Come CNA abbiamo chiesto una norma che preveda una fiscalità di vantaggio che possa essere attivata subito. Saremo presenti a questi tavoli tecnici per portare la voce dei piccoli imprenditori in fortissima difficoltà da oramai 4 anni e per fare in modo che si pongano le basi per la rigenerazione delle nostre aree interne nel più breve tempo possibile».