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Povertà educativa, sistemi digitali e abbandono scolastico: un incontro all’Abbadia di Fiastra

Il confronto è organizzato dalla Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane. Tra gli interventi anche quello del governatore delle Marche Acquaroli

Immagine di repertorio

FABRIANO – Il digitale può aiutare a contrastare la povertà educativa e l’abbandono scolastico? Quali sono gli strumenti essenziali che le giovani generazioni possono acquisire per non rimanere indietro e cogliere tutte le opportunità della transizione digitale? Su questo tema si confronteranno mercoledì 20 marzo dalle ore 15, ad Abbadia di Fiastra, i partecipanti all’incontro “Italia comunità digitale. Il contrasto alla povertà educativa”, organizzato dalla Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane, presieduto dal presidente della Fondazione Carifac di Fabriano, Dennis Luigi Censi, e promosso da Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio con il Fondo per la Repubblica Digitale.

Il programma prevede dopo i saluti di Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente Fondazione Carima, Dennis Luigi Censi, presidente Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane, Giovanni Azzone, presidente Acri, interverranno: Rachele Furfaro, presidente di FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli ETS, Massimo Temporelli presidente e cofondatore di The FabLab, Graziano Leoni, rettore Università di Camerino, Luisa Dall’Acqua, coordinatrice Equipe formativa Marche –  Transizione digitale e Innovazione didattica, Diego Mancinelli, presidente COOSS (Opera Società Cooperativa Sociale Onlus), Giovanni Fosti, presidente Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale. L’incontro sarà moderato da Paola Guarnieri, giornalista di Radio Uno Rai. Interverranno anche Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche e il sen. Guido Castelli, commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016.

Scuola, i dati nelle Marchi

Partendo dagli asili nido, nelle Marche nel 2020 sono 9.293 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 30mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 31%, al di sopra della media nazionale (27,2%) e vicino alla soglia del 33% fissata in sede Ue. Complessivamente, nelle Marche il 51,1% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nei territori di Ancona, Pesaro-Urbino, con rispettivamente il 72,3% e il 65,4% dei comuni che offre il servizio. L’offerta appare concentrata in un numero minore di comuni nel fermano (30%) e nel maceratese (38,2%). Nelle Marche il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 7,9%. Uno dei dati più contenuti tra le regioni italiane, di 4,8 punti inferiore alla media nazionale e anche al di sotto dell’obiettivo del 9% fissato a livello continentale per il 2030. Nonostante un dato positivo sugli abbandoni espliciti, questi non sono l’unico metro della dispersione. Deve essere considerato anche l’abbandono implicito, cioè la quota di studenti che non lasciano precocemente la scuola ma hanno apprendimenti insufficienti. Nei test Invalsi 2020/21, il 29% degli studenti marchigiani di III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati (media nazionale: 39% circa).

Tutte le province si attestano attorno 30%, con dati che superano il 33% nel fermano (33,5%) e nel territorio di Ascoli Piceno (33,05%). Circa i Neet, cioè quei ragazzi che non lavorano e non seguono nessun percorso formativo, i dati di Eurostat evidenziano che è un fenomeno poco diffuso nella regione: nel 2019 i Neet in questa regione erano l’11,5% dei giovani compresi tra i 15 e i 24 anni. Uno dei dati più bassi tra le regioni italiane.

«Anche le Fondazioni di origine bancaria delle Marche partecipano all’iniziativa nazionale Fondo per la Repubblica Digitale, promossa da Acri – ha dichiarato Dennis Luigi Censi, presidente Consulta tra le Fondazioni Casse di Risparmio Marchigiane, nonché presidente della Fondazione Carifac di Fabriano – perché c’è il rischio che le grandi trasformazioni prodotte dalla transizione digitale in atto finiscano per aggravare ulteriormente le disuguaglianze che esistono nel Paese e nella nostra regione. Per questo, siamo tutti impegnati a fare in modo che le nuove grandi opportunità connesse al digitale diventino, invece, accessibili a tutti, a partire dai ragazzi, trasformandosi in occasioni di crescita nel campo dell’istruzione e dell’accesso al mondo del lavoro. L’appuntamento del 20 marzo sarà un’occasione importante per coinvolgere le diverse anime del nostro territorio – pubbliche, private e del Terzo settore – in questa grande iniziativa nazionale». 

Per Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, «il contrasto alla povertà educativa rappresenta un’azione importantissima per il nostro Paese. Basti pensare che in Italia abbiamo il più alto tasso di Neet all’interno dell’Unione europea: sono più di 3 milioni. Come possiamo aiutare queste persone? Può il digitale aiutarci nel contrasto alla povertà educativa? È importante offrire delle opportunità di formazione di qualità per creare, sviluppare e rafforzare le loro competenze digitali, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e per dare nuove prospettive sia di partecipazione civica che di inclusione sociale e, prima di tutto, di realizzazione personale e professionale».

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