CASTELFIDARDO – È Julien Bautemps il vincitore del Premio internazionale di fisarmonica 2021. Il giovane musicista francese è riuscito a iscrivere il suo nome nell’Albo d’oro del Pif di Castelfidardo. È l’esito della finale di oggi (primo ottobre) al cinema Astra della Categoria Premio, il riconoscimento più prestigioso del Pif assegnato da una giuria internazionale di qualità composta da nove esperti e professionisti del settore fisarmonicistico e presieduta dal maestro Corrado Rojac. Alla prima delle tre audizioni c’erano 20 musicisti concorrenti. Appena 21 anni, Bautemps suona da quando ne aveva cinque, ha iniziato a studiare a Eybens ed ora si sta perfezionando a Parigi con Max Bonnay. Dopo di lui si sono classificati i musicisti Adam Maksymienko e Denis Snigiryov, provenienti rispettivamente dalla Polonia e dall’Ucraina.
I tre finalisti, accompagnati nella finale dall’Orchestra Filarmonica della Calabria, si sono esibiti nell’interpretazione di un brano inedito del celebre compositore ucraino Volodymyr Runchak. Oltre a una borsa di studio in denaro, il vincitore ha ottenuto un ingaggio per il Festiva lirico dei Teatri di Pietra, che si tiene d’estate a Taormina e Siracusa, e l’opportunità di esibirsi in un concerto da solista con la Filarmonica della Calabria, sotto la guida della bacchetta di Filippo Arlia. «All’interno del Pif questo concorso mira a coltivare la musica classica dei nostri giorni, un genere che necessita di una grande preparazione tecnica e mentale da parte degli esecutori, i quali hanno suonato ad altissimi livelli, basti pensare che prima di oggi avevano eseguito appena tre prove con l’orchestra di archi», ha dichiarato il maestro Corrado Rojac. «Quella che stiamo vivendo – ha spiegato Antonio Spaccarotella, direttore artistico del Pif 2021 – è una fase nuova a livello artistico e credo che il Pif possa essere un trampolino di lancio per la carriera di questi giovani sognatori che suonano la fisarmonica».
Domani, sabato 2 ottobre, il gran finale con il doppio concerto al Parco delle Rimembranze. Sul palco saliranno per primi, alle 21.30, Antonello Salis e Simone Zanchini dopo dieci anni di nuovo insieme per intrecciare le note delle loro fisarmoniche. Seguirà l’attesa esibizione di Stefano Bollani, il poliedrico pianista, incontenibile “macchina da musica”, accompagnato dalla fisarmonica di Salis, presenta uno spettacolo in cui tutto può accadere. Nessuna scaletta, nessun programma: pura improvvisazione con il succedersi dei brani che potrà passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta, in un flusso di coscienza musicale in cui il riso e l’emozione si mescolano.